Da un punto di vista culturale, si è diffusa l’idea che prolungare il rapporto sessuale per tanti minuti – addirittura ore – fosse segno di virilità e di buona capacità sessuale. Alcuni studi dicono invece che un rapporto che dura tra i 7 ed i 13 minuti permette di soddisfare entrambi i partner, mentre un rapporto sessuale che supera la mezz’ora può diventare faticoso e frustrante e, in alcuni casi, nascondere un disagio sottostante.
L’eiaculazione ritardata si presenta quando un uomo prova un naturale desiderio ed una normale eccitazione sessuale ma ritarda eccessivamente nel raggiungimento dell’eiaculazione oppure non riesce a raggiungerla affatto.
Generalmente questa difficoltà si presenta durante il rapporto sessuale con penetrazione in vagina, mentre più di rado accade anche con altri tipi di stimolazione: può quindi verificarsi che un uomo riesca a raggiungere l’eiaculazione attraverso una stimolazione orale o manuale ma che possa non riuscirci durante il rapporto sessuale con la propria partner, nonostante provi desiderio ed eccitazione sessuale. In questi casi la coppia, per raggiungere il piacere da parte di entrambi, potrebbe persistere nell’atto sessuale ed andare avanti anche per ore ma, purtroppo, tale pratica con il tempo finisce per creare disagio all’interno della relazione, innescando una situazione stancante, frustrante e poco gratificante per ciascuno dei due partner. Infatti la donna – sebbene inizialmente possa sentirsi soddisfatta per le arti amatorie e di “resistenza” del partner – a lungo andare potrebbe provare dolore e irritazione nelle pareti vaginali a causa dei continui movimenti coitali ed iniziare ad attribuirsi la responsabilità di non essere sufficientemente abile nel soddisfare sessualmente l’uomo; il partner, a sua volta, potrebbe percepirsi come poco virile perché non capace di terminare l’atto.
L’eiaculazione ritardata viene definita “primaria” quando il disturbo è stato sempre presente; mentre è “secondaria” quando si sviluppa successivamente ad un periodo di salute sessuale in cui l’uomo ha provato l’esperienza orgasmica; è infine detta “situazionale” quando il disturbo si manifesta solo con una partner o solo in specifiche circostanze.
Le cause che possono portare ad una eiaculazione ritardata possono avere varia natura: possono essere di tipo psicologico (per esempio disturbi di tipo ansioso depressivo; educazione familiare rigida o sessuofobica; disagi all’interno della coppia, omosessualità latente; precedenti situazioni traumatiche); oppure di tipo organico: (per esempio malattie cardiovascolari, neuropatia diabetica, uso di alcuni farmaci ecc.).
Può accadere che questo disagio rimanga nascosto perché l’uomo teme di ammettere tale sua difficoltà e spera di poterlo affrontare e superare da solo. Sarebbe importante invece, attraverso una visita medica andrologica, riconoscere al più presto se si tratta di un disturbo per eventualmente capirne la natura e poterlo curare – attraverso una terapia medica e/o psicoterapeutica – perché, oltre a rappresentare un probabile disagio psicologico nella vita sessuale di una coppia, può rendere difficile, se non impossibile, il naturale concepimento di un bambino, per il quale l’eiaculazione in vagina risulta necessaria.
Dott.ssa Valentina Visani – Palermo
Psicologa – Specialista in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale
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