Pyongyang Rhapsody: mostra di Papeschi e Ferrigno allo Zac della Zisa

Pyongyang Rhapsody. Grandioso l’allestimento allo Zac dei Cantieri Culturali alla Zisa, per le opere di Max Papeschi e di Max Ferrigno.

La mostra titolata PYONGYANG RHAPSODY | The Summit of Love, rimarca uno dei fatti di cronaca più importanti dello scorso anno, lo storico incontro tra il presidente Donald Trump e il leader Kim Jong-un. Su questo soggetto si basa tutta la produzione secondo lo stile dei due artisti: Max Papeschi con la digital art e Max Ferrigno con gli acrilici.

Pyongyang Rhapsody, richiamo al mondo infantile-adolescenziale

Quello che accomuna i due artisti è il richiamo, anche se in modo differente, al mondo infantile-adolescenziale. Questo succede sia nei modi di criticare i totalitarismi e le dittature moderne che nei tratti stilistici, si pensi a cosa ha fatto Ferrigno andando a pescare nel mondo dei manga con le sue pin-up/soldato.

E così, se da un lato troviamo decontestualizzati Kim Jong-un in versione Santa-Kalì, dall’altro vediamo Donald Trump / dio Ra del denaro; se a destra chiama un Monopoli targato Nord Corea, a sinistra gli risponde il Gioco dell’Oca degli States; e per finire il richiamo al mondo del commerciale rappresentato dai due “innocui” profumi targati Kim Poison e Trump Gold Perfume.

Ottimo allestimento presso lo Spazio Zac

Dicevamo ad inizio che si tratta di un grandioso allestimento in quanto ben si presta la profondità dello spazio Zac al grande formato scelto da Max Papeschi, offrendo un bel colpo d’occhio, che è senz’altro la cosa che piace di più della mostra. Nonostante i due artisti siano originari del nord hanno decisamente espresso una scelta di gradimento per la città di Palermo, soggiornandovi e ritornando spesso nel corso degli anni.

La mostra promossa dal Comune di Palermo è stata inaugurata Giovedì 24 ed è curata da Laura Francesca di Trapani con l’ organizzazione della neonata Fondazione Jobs un nuovo progetto dedicato all’arte contemporanea nelle sue diverse forme, che ha trovato una sede nell’antico Palazzo Castrone di Santa Ninfa, nel cuore della Palermo storica.