Puledro sbranato da cani randagi a Palermo: chiesto intervento urgente

Puledro sbranato da cani. La denuncia arriva dalla Presidente dell’A.S.D. d’Equitazione CIR di Palermo, Serenella Caruso. Si tratta di un centro equestre sito in via PV46, alle spalle del velodromo.

Il fatto è avvenuto ieri mattina presso la struttura: tre cani randagi hanno attaccato e dilaniato una puledra di 10 giorni di età nel paddock in cui stabulava insieme alla madre.

“Alle 7:30 siamo venuti a conoscenza delle condizioni in cui versava e abbiamo avvisato immediatamente la polizia municipale (prontamente intervenuta) – spiega –  e il nostro veterinario di fiducia che purtroppo costatate le condizioni in cui versava il giovane animale è dovuto intervenire sopprimendolo onde evitargli ulteriori sofferenze.

“La municipale, che ci ha assistito durante l’intera giornata, ha richiesto l’intervento dell’ASP veterinaria di Palermo, che ha provveduto ad effettuare gli accertamenti richiesti,  e degli addetti del canile municipale per effettuare la cattura dei cani ancora presenti presso il circolo e il loro allontanamento. Nonostante le continue sollecitazioni della polizia municipale, che ha evidenziato il rischio per gli altri animali e le persone presenti, gli operatori del canile hanno realizzato un primo, sbrigativo ed infruttuoso intervento alle 15:30, alla luce della nostra insistenza sono tornati alle 18:30 per un secondo e vano tentativo anch’esso… E’ degno di nota il fatto che la squadra incaricata della cattura dei cani era assolutamente inadeguata per numero e attrezzature e poco si è reso possibile nonostante l’aiuto del personale e dei soci della mia associazione”.

Puledro sbranato da cani, non è il primo attacco agli animali del centro

“Si sottolinea che già altre volte da parte mia – continua –  sono state fatte segnalazioni presso il canile municipale in merito alla presenza di questi cani presso l’A.S.D. in quanto ritenuti pericolosi poichè sono stati causa di moria di giovani gatti del mio centro e di altri animali da cortile del vicinato.

Ma mi  è stato risposto che non era possibile intervenire in una struttura privata, sarebbe stato quindi compito nostro catturarli e legarli fuori dal cancello per poter consentire il loro intervento”.

“In un’altra occasione, grazie ad una segnalazione di una vicina, gli addetti del canile sono intervenuti, facendo, come riferitomi, un semplice e vano tentativo di cattura, atto per lo più a tappare la bocca di chi manifestava il problema, non risolvendolo e lavandosene prontamente le mani…

E’ ben noto, purtroppo, il problema del randagismo della nostra città e al dolore per la perdita di un giovane animale che oggi avrebbe compiuto i suoi primi 10 giorni di vita, desiderato ed ottenuto con sacrifici anche in termini economici, si aggiunge la rabbia per un sistema che non funziona e che non ci assiste”.