Pugni e sprangate a Ballarò. Scene da film a Ballarò, dove ieri sera una trentina di persone hanno scatenato una rissa senza esclusione di colpi, interrotta a fatica da diverse volanti della Polizia e dei Carabinieri.
Non è ancora stato accertato cosa abbia fatto esplodere la violenza tra le stradine del mercato storico di Palermo. Dalle prime notizie ci sarebbe stato in un primo momento un lancio di oggetti, tra giovani palermitani e un gruppo di ragazzi originari del Gambia. Il contatto sarebbe poi degenerato in un vero e proprio scontro con calci e pugni, ma anche spranghe e bottiglie di vetro.
Durante lo scontro è stato ferito un bambino che si trovava fuori dalla porta della propria abitazione. Il piccolo è stato soccorso dagli operatori sanitari, e fortunatamente ha riportato soltanto una piccola ferita facilmente guaribile.
È andata peggio a un giovane gambiano che è stato trasportato all’ospedale Civico dopo aver rimediato un occhio gonfio e una ferita da coltello o vetro di bottiglia. Il ragazzo sarebbe fuori pericolo.
Sono dovute intervenire diverse pattuglie dei Carabinieri e della Polizia per bloccare gli scontri e riportare la calma a piazza Ballarò. Alcune tra le persone coinvolte sono state fermate e portate in caserma per le indagini del caso. Molti però sono riusciti a dileguarsi prima dell’arrivo delle Forze dell’Ordine.
I consiglieri comunali della Lega Igor Gelarda, Elio Ficarra, Marianna Caronia ed Alessandro Anello hanno pubblicato una dichiarazione in cui commentano l’accaduto:
“L’inferno scoppiato ieri sera Ballarò, con l’intervento di decine di mezzi dei Carabinieri e della Polizia e il ferimento di un bambino palermitano suona assolutamente intollerabile per una città che si dichiara civile come Palermo.
A prescindere dai motivi che hanno scatenato la rissa tra palermitani e gambiani non possiamo vedere ridotta la nostra città ad un far-West, a colpi di coltelli, bottiglie e pietre.
La verità è che la situazione a Ballarò è complessa, mentre l’amministrazione comunale a parte qualche intervento spot e qualche taglio di nastro non ha fatto assolutamente nulla in questo quartiere, se non sventolare una fantomatica integrazione che, come dimostrato dai fatti, è solo nella mente fantasiosa di qualcuno.
Non basta organizzare un po’ di balli etnici o ritrovarsi in piazza per dire che siamo tutti fratelli.
La realtà è che il quartiere, che ospita famiglie povere e disagiate palermitane e realtà altrettanto gravi di disagio di immigrati, rischia di diventare una bomba sociale nel cuore della città.
Siamo sicuri che oggi il sindaco farà le sue dichiarazioni rituali, che ormai conosciamo a memoria, sul fatto che Ballarò e che tutta Palermo sono esempio di integrazione e di accoglienza.
Finito il suo momento mediatico speriamo che il primo cittadino cominci anche a prendere coscienza della situazione reale e grave del quartiere”.
La dinamica dei fatti di ieri sera a Ballarò ancora non è del tutto chiara e ci piacerebbe che tutta la politica avesse rispetto, per gli abitanti del quartiere e per le vittime di quello che appare come una violenta rissa fra bande di cui hanno fatto le spese anche persone, perfino minori, del tutto estranee alla vicenda. Strumentalizzare i fatti per ottenere qualche piccolo consenso, come fa la Lega in un suo comunicato, ci pare una operazione di grave sciacallaggio, specialmente in un momento così duro per tutta la nostra comunità ed in particolare per chi si trova ad affrontare questa crisi a partire da una situazione di debolezza e di emarginazione, come tanti abitanti dell’Albergheria.
Siamo i primi ad essere preoccupati per l’emergente questione sociale aggravata dal Covid-19, che certamente rischia se non affrontata adeguatamente di determinare tensioni e disgregazione sociale. Pensiamo che la vivacità anche culturale di certi contesti, come Ballarò, e l’attivismo di tanti e tante che provano a “fare comunità” e a costruire ponti in una società che disgrega e esclude siano un valore da affermare e non da demolire, se vogliamo affrontare le vicende davvero e non solo per prendere dei like su facebook”.
Lo dichiara il capogruppo di Sinistra Comune, Barbara Evola insieme agli altri consiglieri del gruppo, Fausto Melluso, Marcello Susinno e Caterina Orlando,
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