Pubblicate le graduatorie degli asili nido a Palermo
L’Assessorato alla Scuola ha pubblicato le graduatorie provvisorie degli asili nido del Comune di Palermo per il 2021/2022. In totale, potranno usufruire del servizio 855 bimbe e bimbi da zero a tre anni, tra cui 32 lattanti.
Mentre le graduatorie per le scuole dell’infanzia, che hanno avuto il via libera a metà aprile, permetteranno di accogliere 1026 piccoli da tre a sei anni.
Complessivamente l’Amministrazione continua ad ampliare l’offerta formativa dei servizi educativi, portando a 27 il numero degli asili sul territorio per la fascia di età zero-tre, che diventano 28 con il Centro Bambini e Famiglie. Nel 2020-21 i nidi sono 26, mentre nel 2019-20 erano 25. “Negli ultimi anni siamo riusciti ad arricchire l’offerta di servizi educativi disponibili in città – afferma l’assessora alla Scuola, Giovanna Marano – e il nostro obiettivo è potenziarla ulteriormente durante il prossimo anno scolastico”.
Tra le novità del 2021-22 la riattivazione delle sezioni per i lattanti, che nella prima fase dell’emergenza sanitaria, erano stati esclusi per motivi di sicurezza, e per le quali sarà pubblicato a breve un apposito bando. Inoltre, viene aperto a tutta l’utenza il nido aziendale Santangelo e si trasforma in asilo lo spazio gioco Pole Pole, che si trova in una delle aree più popolose della città dove c’è una maggiore richiesta di posti disponibili.
Trend in flessione delle domande di iscrizione presentate. Le istanze risultate valide per gli asili nido sono 1177 contro le 1371 dello scorso anno. Un dato che si collega alla detanalità, confermata dall’ultimo bilancio demografico dell’Istat, che conta 344 nati in meno nel 2020 rispetto al 2019, in ulteriore accentuazione di una costante tendenza alla diminuzione rilevata da diversi decenni. Ma anche la paura legata alla pandemia o le difficoltà economiche possono avere spinto molti genitori a decidere di non iscrivere bimbe e bimbi al nido. Considerazioni che hanno portato l’assessorato a riaprire per ben due volte i termini delle iscrizioni, allungando motivatamente i tempi di pubblicazione delle graduatorie rispetto alle consuete scadenze. In controtendenza, rispetto ai dati nazionali, risultano invece le istanze per i figli di genitori migranti, che sono aumentate rispetto allo scorso anno, salendo da 80 a 98.
“L’andamento dei contagi e la campagna di vaccinazione in corso fanno sperare in un nuovo anno scolastico meno segnato dalla pandemia – afferma l’assessora alla Scuola, Giovanna Marano -. Nonostante l’emergenza, in questi mesi difficili, l’Amministrazione ha mantenuto l’impegno di garantire i servizi educativi in presenza. Al netto di momentanee chiusure legate a singoli casi di positività, nidi e scuole dell’infanzia sono stati sempre aperti, anche grazie al grande senso del dovere e alla passione del personale educativo e scolastico che ha affrontato preoccupazioni, malattie e lutti nella consapevolezza dell’importanza dei servizi educativi come opportunità di crescita e sviluppo armonico della personalità di bimbe e bimbi. Proprio per garantire la massima sicurezza possibile a tutto il personale dei servizi educativi comunali, nei mesi scorsi l’Assessorato ha sollecitato e ottenuto l’inserimento nella campagna vaccinale dedicata al mondo della scuola”.
“Se le risorse del Governo nazionale destinate all’educazione dei più piccoli risulteranno effettivamente potenziate – aggiunge l’assessora Marano – già nel corso dell’anno scolastico 2021-22, l’Amministrazione comunale potrebbe ulteriormente rafforzare e valorizzare l’offerta educativa per la fascia 0-6, attraverso nuove strutture o con un numero ulteriore di buoni servizio. In ogni caso, a circa 400 bambine e bambini oggi in lista d’attesa verrà garantito comunque il voucher per l’inserimento nelle strutture accreditate. Rafforzare i servizi educativi significa garantire a bambine e bambini il diritto ad un’educazione di qualità e dare alle famiglie provate dalla pandemia un’infrastruttura sociale indispensabile per ridurre le diseguaglianze e difendere concretamente l’occupazione femminile”.
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