Pub ristoranti Cefalù, sanzioni della polizia fino a 10 mila euro. Quelle appena trascorse sono state settimane di intensa attività per i poliziotti del Commissariato della cittadina normanna, impegnati in controlli sugli esercenti che operano sulla Via C.O. di Bordonaro, divenuta teatro sin dall’ultima stagione estiva della nuova movida cefaludese.
L’attività ha tratto origine da ripetute segnalazioni provenienti dagli stessi residenti, oramai esasperati da musiche ad alto volume e consumo indiscriminato di alcool e stupefacenti (anche da parte di minori), che avrebbero reso quella via del centro storico della cittadina normanna pressoché invivibile nelle ore serali e notturne dei giorni festivi e pre-festivi.
Impiegati sul campo, oltre ai poliziotti del Commissariato di pubblica sicurezza di Cefalù, personale automontato del reparto prevenzione crimine di Palermo, unità cinofile messe a disposizione dall’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della questura del capoluogo, con l’ausilio di alcune unità della tenenza della guardia di finanza e di personale dell’Arpa, che nello specifico ha verificato l’effettivo superamento dei livelli di tollerabilità sonora.
La capillare attività, coordinata dal commissariato di Cefalù, ha effettivamente consentito di riscontrare l’abuso di strumenti sonori, il disturbo delle occupazioni e del riposo di un numero rilevante di persone dimoranti nella via C.O. di Bordonaro di Cefalù e la stessa assunzione in nero di alcuni giovani presso i locali.
Particolarmente grave è risultato essere l’inquinamento acustico dell’importante arteria, poiché le relative operazioni di rilevamento effettuate vicino quei locali, dove era in atto un intrattenimento musicale attraverso strumentazione e diffusori sonori, hanno dato esito positivo. Questo comportava fastidio ai residenti della zona, che nelle ore di maggiore affluenza di utenti della movida si vedevano costretti a notti all’insegna di rumori molesti.
Applicate sanzioni che vanno da 1 a 10.000 euro e rilevate irregolarità nella vendita e somministrazione di alcolici soprattutto con riferimento alla minore età di alcuni consumatori.
L’inquinamento acustico è regolamentato in Italia dalla Legge Quadro sull’inquinamento acustico n. 447/95 del 26 ottobre 1995, si legge sul sito dell’Arpa Sicilia, che ha stabilito i principi fondamentali in materia di tutela dell’ambiente esterno ed abitativo dall’inquinamento acustico.
Arpa Sicilia in casi di esposti relativi a problematiche di inquinamento acustico non può intervenire su richiesta diretta di privati ma interviene solo a supporto tecnico degli Enti pubblici preposti alle attività di controllo o a supporto tecnico dell’Autorità Giudiziaria. Eventuali segnalazioni di disturbo da rumore vanno inviate al Comune di competenza che, nel caso lo ritenga necessario, richiederà il supporto tecnico di Arpa Sicilia.
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