PALERMO – Due risoluzioni e due mozioni parlamentari, a firma della deputata del Movimento 5 Stelle Angela Foti, sono già pronte e verranno presentate a Palazzo dei Normanni nei prossimi giorni. La portavoce Cinquestelle interviene a gamba tesa sul PSR Sicilia 2014-2020 e impegna il governo su due diversi fronti.
“Chiediamo, prima di tutto, – afferma Foti – che venga inclusa la rappresentanza dell’Ordine regionale dei dottori agronomi e forestali della Sicilia tra i componenti con diritto di voto del comitato di sorveglianza del PSR”. “Inconcepibile – aggiunge la portavoce del Catanese – che queste figure siano state lasciate fuori, considerato che dalla comparazione della composizione degli omologhi comitati di altre regioni, la rappresentanza degli agronomi è invece garantita”. “Inoltre, – continua Foti – si tratta di una voce altamente qualificata che, se presente, apporterebbe un positivo giovamento ai lavori di gestione e programmazione del comitato di sorveglianza”.
In diverso atto, sempre la parlamentare Cinquestelle chiede una revisione dei soggetti beneficiari della sottomisura 7.5; si tratta del “Sostegno a investimenti di fruizione pubblica in infrastrutture ricreative, informazioni turistiche e infrastrutture turistiche su piccola scala”. “C’è il rischio – conclude la deputata – di un indebito vantaggio per gli enti di diritto privato ammessi al finanziamento, una volta concluso il periodo di mantenimento dell’investimento”. La Foti , quindi, impegna il governo a rivedere e modificare i soggetti indicati come beneficiari, o prevedere che gli enti di diritto privato dimostrino l’attività pregressa nei cinque anni precedenti la pubblicazione del bando della sottomisura 7.5”. Inoltre, chiede di includere tra i beneficiari gli enti ed i soggetti gestori di parchi e riserve naturali regionali; e, infine, di escludere dagli interventi ammissibili la realizzazione di nuovi immobili, promuovendo invece il recupero di immobili esistenti e scongiurando così ulteriori consumi di suolo”.
In ultimo, dice Foti: “è necessario che le risorse messe a disposizione dalla programmazione dell’Unione Europea nell’ambito della PAC, ed in particolare del PSR, siano spese nella maniera più fruttuosa possibile evitando sprechi e ottimizzando le ricadute positive dei finanziamenti concessi sul territorio della Regioni”.
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