Province più “leggere” e taglio agli stipendi dei deputati
Province salve, ma più ‘snelle’. E indennità più leggere per i deputati regionali. Sono queste le due maggiori novità emerse dai lavori d’Aula. La commissione Affari istituzionali presieduta da Riccardo Minardo, infatti, ha approvato la norma che prevede il recepimento della manovra nazionale, la co…
di redazione
Province salve, ma più ‘snelle’. E indennità più leggere per i deputati regionali. Sono queste le due maggiori novità emerse dai lavori d’Aula. La commissione Affari istituzionali presieduta da Riccardo Minardo, infatti, ha approvato la norma che prevede il recepimento della manovra nazionale, la cosiddetta ‘Salva Italia’, per quanto riguarda il tema degli enti locali. In pratica, nonostante gli annunci di governo e maggioranza che avevano considerato come ‘prioritaria’ l’abolizione delle province, non si assisterà al taglio dell’ente, ma a un ridimensionamento del numero dei componenti che non potranno essere più di dieci e saranno eletti dai consiglieri comunali di quella provincia. ‘Il disegno di legge ‘ precisa il testo ‘ rinvia ad una successiva legge regionale, da emanarsi entro il 31 dicembre 2012, l’individuazione delle materie spettanti alle province regionali’.
La norma prevede anche che l’elezione dei consiglieri provinciali sia opera degli organi elettivi dei comuni ricadenti nel territorio della provincia. Anche l’elezione del presidente della provincia non è più diretta, ma affidata al Consiglio stesso. Vengono infine abolite le Giunte provinciali.
Intanto, sempre a proposito di ‘tagli’, novità sono arrivate anche dal Consiglio di presidenza, che con un’apposita delibera si è adeguato ai tagli applicati in Senato. Il provvedimento nei fatti formalizza quanto già stabilito alla fine dell’anno scorso, vale a dire: riduzione di 1.300 euro lordi alle indennità dei parlamentari, adozione del sistema contributivo per il calcolo delle pensioni per deputati e personale, la rendicontazione dei portaborse.