Province, Musumeci: “Daremo più poteri per far fronte alle emergenze”. E’ durato un’ora l’intervento del presidente della Regione, Nello Musumeci, che ieri ha illustrato all’Ars il suo programma per i prossimi 5 anni. Trenta pagine in cui affronta punto per punto le questioni più importanti: dall’emergenza rifiuti, ai debiti, dalla definizione di una nuova rete ospedaliera, fino alle Province.
E proprio l’emergenza rifiuti si lega, nel discorso del presidente, al tema delle Province, che Musumeci non ha nessuna intenzione di archiviare, ma al contrario vuole lavorare per far in modo che abbiano maggiori poteri, a cominciare dalla gestione dei rifiuti. Non solo, il governatore promette battaglia per la reintroduzione dell’elezione diretta di presidenti e consiglieri.
“La Regione deve essere arbitro non giocatore. Deve intervenire solo quando lo impongono situazioni di particolare necessità: i giocatori sul territorio devono essere le province, gli enti locali, i privati organizzati – ha detto Musumeci -.
Dichiarazioni che hanno scatenato la reazione dei Cinquestelle, in primis di Giancarlo Cancelleri. “Dopo 65 giorni dalla data delle elezioni – ha affermato il vicepresidente dell’Ars – ci aspettavamo molto di più. Musumeci dice che la Regione deve essere l’arbitro e non il giocatore? Il problema è che finora la Regione ha fatto lo spettatore e, purtroppo, ci sono tutti i presupposti perché continui a farlo”.
Duro il commento del deputato grillino anche sull’operazione verità sui conti della Regione, portata avanti dal governatore per mettere al corrente i siciliani della situazione drammatica in cui si trova la Sicilia. “Potevamo leggere la relazione della Corte dei Conti e scoprire che quei dati erano contenuti nel giudizio di parifica – ha detto Cancelleri – . Questo governo poteva avviare una diligence con la Corte dei Conti, ma questa operazione non è stata fatta, forse perché se la Corte dei conti mette mano a quel bilancio trova responsabilità antecedenti che forse hanno anche responsabili dentro quest’aula”.
Nodi cruciali, che Musumeci dovrà affrontare e risolvere con una maggioranza risicata, come ammette lui stesso: “Questa coalizione è ben consapevole dei propri limitati numeri in aula, a causa di una legge elettorale che va cambiata ed anche presto. Il governo però non cerca in questa assemblea supporti numerici clandestini, noi confidiamo di trovare nelle opposizioni convergenze programmatiche, sui singoli punti, sulle singole proposte. Un leale confronto”.
L’appello del presidente della Regione è stato accolto dal PD, che attraverso le parole del suo capogruppo, Giuseppe Lupo, ha assicurato: “Saremo propositivi e pronti a confrontarci sulle riforme”.
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