Manca solo il voto finale e la riforma la riforma delle Province che è stata approvata questa settimana non senza difficoltà e rallentamenti. Il voto finale è stato rinviato a martedì prossimo. Oggi l’Aula ha accelerato, approvando l’articolo 10 emendato dal governo che rimanda a una nuova legge la determinazione delle funzione di Consorzi e Città metropolitane. Mentre l’articolo 11 prevede che la Regione si occuperà della soppressione e della razionalizzazione degli enti.
“Si è andati avanti con una maggioranza d’Aula anche in presenza di voto segreto, lo vedo come un fatto positivo. Oggi si è segnato un notevole passo in avanti, un’ulteriore fase di completamento dell’abolizione delle Province avviata un anno fa”. Così il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, che aggiunge: “Ora a mio avviso si deve puntare in maniera significativa sulle città metropolitane. La Regione dovrà privarsi delle sue funzioni prima in favore dei Comuni e poi delle città metropolitane. Avremo tutto il tempo per far maturare questo percorso. Saluto dunque positivamente il punto di arrivo di questa legge, una delle prime in Italia”.
Anche il governatore Crocetta commenta positivamente quanto fatto finora a Palazzo dei Normanni:
“Una grande faticafrutto anche di un incessante lavoro di mediazione che ha portato, alla fine, a esitare una legge persino migliore di quello che noi avevamo pensato”.
Anche il capogruppo del Pd all’Ars Baldo Gucciardi è convinto che quanto approvato in questa settimana sia importate per: “Costruire la nuova architettura delle autonomie locali in Sicilia non era un compito facile, ma nonostante le difficoltà abbiamo fatto un buon lavoro. Il Pd ha tenuto la ‘barra a dritta’ anche nei momenti più difficili. Lo dico con orgoglio, abbiamo scritto un pagina importante, abbiamo mantenuto un impegno”.
“Nei prossimi sei mesi – prosegue Gucciardi – i Comuni avranno la possibilità di scegliere liberamente fra l’Area Metropolitana e un Consorzio, o fra un Consorzio e quello confinante. Dunque, fra sei mesi avremo la nuova ‘mappa’ della Sicilia, che oggi è la prima Regione italiana a superare le Province e ad istituire le Città Metropolitane”.
Malumore e delusione per il capogruppo e il vice capogruppo di Fi all’Ars, Marco Falcone e Vincenzo Figuccia: “Doveva essere una legge che riformava gli enti intermedi secondo i principi di razionalizzazione delle spese e ottimizzazione dei servizi, invece, dopo un percorso tortuoso e accidentato, la maggioranza di governo con il chiaro sostegno dei grillini ha regalato alla Sicilia una norma che, rinviando ad altra norma, creerà confusione e aggravamento dei costi”.
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