Inizierà nel pomeriggio di oggi la discussione in aula degli articoli del disegno di legge sull’abolizione delle province e dei 208 emendamenti ammessi. La strada per l’approvazione della riforma è tutta in salita.
Si profilano infatti alcune insidie, a cominciare dalla scelta del governo di portare in aula un emendamento di riscrittura della norma.
L’esigenza si è presentata dopo la decisione del Presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, di non dare tempo alla Commissione Affari Istituzionali che aveva chiesto altre 24 ore.
In questo modo, si è accelerato l’iter per l’approdo in aula della norma, ma si è impedito alla stessa Commissione di vagliare l’emendamento a firma Forzese, scritto dagli uffici dell’Ars insieme alla segreteria generale del Commissario dello Stato e che, di fatto, recepiva le indicazioni del prefetto Aronica mettendo la legge al riparo dal rischio di essere impugnata.
Il presidente Rosario Crocetta ieri ha riunito la sua maggioranza di centrosinistra che dovrebbe votare compatta la riforma: “Chi non voterà in aula per l’abolizione delle Province sarà fuori dal partito”.
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