Proteste. Giovane Italia Partinico “Condividiamo le proteste ma non i modi”
Leggiamo dai Bilanci della Coldiretti di stamani:
Le associazioni di categoria hanno lanciato l’allarme: il danno economico dello sciopero degli autotrasportatori, che per sei giorni ha paralizzato la Sicilia, è stimato fra i 300 e i 500 milioni. E Confindustria ha parlato di 50 milioni solo nelle p…
Leggiamo dai Bilanci della Coldiretti di stamani:
Le associazioni di categoria hanno lanciato l’allarme: il danno economico dello sciopero degli autotrasportatori, che per sei giorni ha paralizzato la Sicilia, è stimato fra i 300 e i 500 milioni. E Confindustria ha parlato di 50 milioni solo nelle province di Siracusa, Catania e Palermo. Nel capoluogo siciliano, sempre stando ai dati diffusi dall’associazione degli industriali, sono almeno una sessantina le aziende costrette a chiedere l’avviamento delle procedure di Cig, con oltre 2 mila lavoratori coinvolti. PERDITA DI CREDIBILITÀ DEL MADE IN ITALY. È questo il bilancio provvisorio dei danni causati solo nell’ultima settimana. Coldiretti ha sottolineato l’importanza della ripresa del trasporto merci nell’Isola, ma ha evidenziato che al danno economico immediato va aggiunta la perdita di credibilità con la grande distribuzione europea pronta a sostituire il prodotto made in Italy con quello proveniente da Paesi come la Spagna e Israele, diretti concorrenti della produzione siciliana nell’ortofrutta. «Sugli scaffali dei supermercati dell’isola e in quelli nazionali ed europei», ha fatto sapere la Coldiretti, «mancano i prodotti siciliani perché i mercati ortofrutticoli sono bloccati e decine di migliaia di litri di latte sono rimasti fermi nelle stalle, nei caseifici e nelle autocisterne e dovranno essere buttati con danni enormi per gli allevatori che devono assumersi anche il costo dello smaltimento». Inoltre si registrano «perdite consistenti per tutti i prodotti deperibili come i fiori con l’impossibilità di effettuare le spedizioni necessari per raggiungere i clienti fuori dell’isola. La situazione di difficoltà delle aziende agricole siciliane evidenziata dalla protesta è reale, ma la crisi in queste condizioni rischia di aggravarsi»
Dopo aver analizzato questo bilancio, una domanda è lecita: ‘A che serve questa GUERRA TRA POVERI”, noi condividiamo in pieno il movente della protesta ma crediamo che siano diverse le soluzioni, in particolar modo, siamo fermamente convinti che OGNUNO DI NOI PUO’ APPORTARE UN CONTRIBUTO SIGNIFICATIVO ALLA PROTESTA SENZA CLAMOROSE INIZIATIVE E SENZA CREARE DANNI NEI CONFRONTI DEI LAVORATORI E DELL’ECONOMIA DEL TERRITORIO, basterebbe seguire queste piccole indicazioni:
Vogliamo dichiarare la nostra ostilità nei confronti delle misure della manovra’ Bene! COMINCIAMO A NON GIOCARE PIU’ A SUPERENALOTTO, LOTTERIE, SCOMMESSE, GIOCHI VARI.
A COMINCIARE DALLE PROSSIME ESTRAZIONI E CONCORSI , appare paradossale osservare code di gente PARALIZZATA dinanzi un display per assistere ad una improbabile estrazione che POTREBBE CAMBIARVI LA VITA: NON ARRICCHIRETE MAI, SOLTANTO LO STATO INGRASSA CON IL MONOPOLIO! Quanto guadagna lo Stato con i gratta e vinci’ Circa il settantacinque per cento del prezzo del biglietto. In pratica il dieci per cento entra nelle tasche del rivenditore e il quindici in quelle del produttore. Ma i guadagni dello Stato arrivano anche da altre ‘vie psicologiche’, poiché basti pensare che nella massa complessiva dei premi vengono ad esempio inseriti 11.455.620 biglietti con il cosiddetto ‘premio truffa’, cioè 2, 5 e 10 euro, i quali non vengono ritirati ma reinvestiti dai vincitori del biglietto.
ANDIAMO A FARE LA SPESA DAI PICCOLI COMMERCIANTI, ELIMINIAMO PER UN MESE I GRANDI MAGAZZINI, SCOMMETTIAMO CHE ABBASSERANNO I PREZZI’ Investiamo nei nostri Paesi e nella nostra gente, LA QUALITA’ CHE RISCONTRIAMO NELLE PICCOLE ATTIVITA’ DEL ‘VICINO DI CASA’ non è minimamente comparabile con la qualità dei prodotti di massa delle grandi catene internazionali!!! Del NOSTRO VICINO DI CASA NOI CI FIDIAMO CIECAMENTE !!
Utilizziamo il trasporto pubblico, investiamo nei mezzi di trasporto collettivo sollecitando le Amministrazioni a ripristinare i vettori: USARE L’AUTOBUS OD IL TRENO NON E’ UN DISONORE MA SOLTANTO UNA ESPRESSIONE DI MATURITA’, SENSIBILITA’ AMBIENTALE E RISPETTO (anche del proprio portafogli), Le Compagnie non investono sul trasporto pubblico in Sicilia anche perché, dalle statistiche, emerge l’ostilità della popolazione del sud nei confronti di tale strumento.
LE ACCISE SUL CARBURANTE CONTINUERANNO A CRESCERE SEMPRE, troveranno sempre una scusa e noi, come i pecoroni, in fila al distributore! (vedi foto in allegato)
Non lasciamoci abbindolare dalle illusorie LIBERALIZZAZIONI DA PARTE DEL GOVERNO: A Palermo i Taxi viaggiano vuoti, i costi delle assicurazioni e gli interessi di banche e poteri forti saranno comunque garantiti da parte dei Baroni che stanno al Governo!!
La Lobby delle Farmacie e dei Notai non sarà rivoluzionata: i ricchi rimarranno sempre ricchi ed i poveri dovranno continuare a rompersi la schiena pur di campare.
Ci preoccupa il silenzio sull’annoso PROBLEMA DEI COSTI DELLA POLITICA, con i preannunciati TAGLI in pompa magna (come sponsor del nuovo Governo Tecnico) ma che va via via scemando, noi continueremo a sollevare il problema.
Homo faber fortunae suae: l’uomo è l’artefice della propria sorte, SIAMO NOI GLI ARTEFICI DELLA NOSTRA FORTUNA, non bisogna rispondere sempre ‘Fanno bene ma non è un problema mio, perché saranno problemi dei giovani e dei vostri figli!!’
Oramai i Potenti hanno deciso di risanare il debito Pubblico, barattandolo con il nostro futuro MA NOI NON CI STIAMO.
(Teleoccidente)