Prostituzione a Catania, si torna a chiedere la legalizzazione

Il mestiere più vecchio del mondo fa sempre discutere, anche a Catania. Così se Paesi come Svizzera, Germania e Olanda hanno legalizzato il fenomeno della prostituzione, anche nella città etnea ci si chiede “perchè non lo facciamo anche noi?”.

A farsi questa domanda, e ad aspettarsi una svolta della questione, è il presidente alla Commissione al Bilancio Vincenzo Parisi, che ritiene che multe, sanzioni e daspo urbano siano metodi medievali, che non danno risultati se non quello di “spostare” il problema.

Una vecchia questione

“Se qualcuno crede che il nuovo corso del sindaco Bianco – afferma Parisi – toglierà la prostituzione dalle strade di Catania si sbaglia di grosso. Già nel 2011 simili provvedimenti dovevano segnare un giro di vite contro il mercato del sesso. Il risultato fu un buco nell’acqua con le conseguenze che, ancora oggi, si possono vedere ai quattro angoli della circonvallazione, in via Domenico Tempio e nella zona della Stazione”.

Tasse o multe?

E’ un argomento che da sempre fa discutere e che divide: c’è chi ritiene che “non sta bene” e chi pensa, invece, che quello della prostituzione sia un mestiere come un altro. Tanto vale mettere le ragazze in regola, far pagare loro le tasse e creare ricchezza, anche per il Paese, dalla vendita di prestazioni sessuali.

I controlli

Dove il mercato del sesso è legale sono in vigore rigidi controlli, sia dal punto di vista fiscale che sanitario. Secondo Parisi è un modello da applicare anche in Italia e il Comune etneo dovrebbe farsi portavoce “di un progetto che affronti il fenomeno della prostituzione senza falsi pudori o moralismi, ma con la consapevolezza che parliamo del mestiere più vecchio del mondo e che non sarà certamente fermato dal Daspo Urbano”.

Sesso e malavita organizzata

No, dunque, al negazionismo a tutti i costi per il presidente della Commissione al Bilancio, ma prendere piuttosto coscienza che si tratta di un fenomeno gestito dalla malavita organizzata, dalla periferia fino al cuore di Catania, con tutto ciò che ne consegue in termini di sicurezza e ordine pubblico.

Molti, però, potrebbero anche chiedersi se legalizzare la prostuzione non equivarrebbe a nascondere un problema, che ha radici sociali profonde, dentro lussuosi appartamenti e sottrarre piccioli alla mafia.