I promoter chiedono contratti che tutelino i loro diritti in questa fase
I promoter chiedono contratti. Tra le categorie più colpite dalla crisi economica generata dall’emergenza Covid e dalle misure di contenimento decise dal Governo c’è anche quella degli steward e promoter. Una gran parte di questi lavoratori è rimasta esclusa dai benefici previsti nel decreto Cura Italia e nei provvedimenti successivi. La cassa integrazione in deroga non è un’opzione per molti di loro che non hanno un contratto di collaborazione coordinata continuativa.
I promoter chiedono contratti adeguati per ricevere la cassa integrazione in deroga e i bonus previsti dai decreti ministeriali
Publichiamo l’appello di Alessandro Marongiu, promoter cagliaritano che prova a far luce sulla situazione che stanno vivendo sia lui che tanti suoi colleghi.
“Buongiorno, mi chiamo Alessandro ho 32 anni e sono della provincia di Cagliari. Mi faccio porta voce a livello nazionale della categoria dei promoter/steward e delle altre figure, che fanno parte delle attività “In-store promotion”, quelle figure professionali, che quando andate, nei punti vendita della grande distribuzione, le trovate sempre la, pronte a consigliarvi e darvi assistenza.
Bene, la mia categoria, lancia un forte grido d’allarme, in quanto completamente abbandonati dallo stato, in quanto una piccolissima parte dei colleghi, ha avuto la fortuna di avere i contratti in “collaborazione coordinata continuativa in gestione separata INPS” alla quale, questa categoria contratto consente, di accedere al bonus dei 600€. Mentre invece, una grandissima parte dei colleghi e rimasta completamente fuori, sia dalle 600€, che dalla cassa integrazione in deroga, in quanto, secondo alcune normative, anche se le date, tra agenzia e promoter sono state concordate, ci deve essere per forza una chiamata, o addirittura, non avendo l’indennità di disponibilità, non abbiamo diritto ad nessuno indennità. Io e tantissimi colleghi, abbiamo avuto un annullamento di tutte le date lavorative concordate per il mese di marzo, aprile e maggio, conseguenze pesanti sul reddito. Oltretutto, tengo a sottolineare, che per una parte dei colleghi era l’unica entrata possibile.
“Noi, come categoria, chiediamo dei contratti che vadano a tutelare i nostri diritti, non che vadano a calpestare i nostri diritti”
Ora, io sono qui a chiedervi il vostro aiuto, e fare sentire la nostra voce, come categoria, che siamo invisibili per lo stato, quando c’è da dare, mente invece ci conoscono, quando dobbiamo pagare le tasse, con la dichiarazione dei redditi.
Noi, come categoria, chiediamo dei contratti che vadano a tutelare i nostri diritti, non che vadano a calpestare i nostri diritti. Noi, chiediamo, che la nostra categoria, abbia accesso alla cassa integrazione in deroga, e che tramite essa, sia tutelato il nostro salario (già, di per sé precario) , in modo da indennizzare le ore lavorative perse, causa annullamento date promozionali causa covid19.
La nostra categoria, della quale mi faccio porta voce a livello nazionale, chiede un intervista, per fare sapere allo stato ed al governo, cosa chiediamo.
Visto, che siamo completamente dimenticati e soprattutto, non siamo contemplati in nessun decreto, e con ciò, ci sentiamo discriminati. Resto in attesa di un vostro gentile riscontro. Nella speranza, che vogliate dare ascolto, alla nostra domanda. Grazie mille.
Buona giornata
Cordiali saluti
Alessandro Marongiu”