Proiezione Auditorium Rai Sicilia. Domenica 10 dicembre alle ore 18 presso l’Auditorium Rai Sicilia (viale Strasburgo n°19, Palermo) avrà luogo la proiezione del docufilm “La memoria che resta” della regista bagherese Francesca La Mantia, premiato fuori concorso al Sardinia film festival 2016 e scelto da “la Repubblica” come film evento trasmesso in streaming per le celebrazioni del 25 Aprile 2016.
Di fronte al nuovo dilagare dei fascismi e delle intolleranze, l’opera, omaggio alla memoria storica di Milano – città Medaglia d’Oro della Resistenza -, dà voce alla memoria dei protagonisti che qui raccontano la loro esperienza personale.
Con delicatezza la regista lascia spazio alle parole dei partigiani, uomini e donne intensi che ci ricordano, con voce pacata e forte, che “era importante lottare e soffrire e magari morire per la conquista di un bene comune: la libertà, la pace, la democrazia”.
– Ambra Carta, ricercatrice in Letteratura Italiana presso il dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Palermo;
– Santo Lombino, docente di Storia e Filosofia;
– Lorenzo Palumbo, docente di Storia e Filosofia e professore di Etica presso l’Università di Palermo.
L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.
(Si prega di munirsi di documento di riconoscimento per l’ingresso all’Auditorium)
Omaggio alla memoria storica di Milano, città Medaglia d’Oro della Resistenza, di fronte al nuovo dilagare dei fascismi e delle intolleranze, questo docufilm parla di Memoria attraverso l’esperienza diretta dei protagonisti che qui raccontano ciò che è accaduto da un punto di vista che da personale diventa Storia.
Si parla in modo inedito di persecuzione e deportazione politica, di scioperi nelle fabbriche, della vita quotidiana a scuola, del giuramento di fedeltà al fascismo imposto agli insegnanti, della strage dei bambini di Gorla, dei bombardamenti americani, dell’Armistizio del ’43, dei giorni della Liberazione, di ciò che accadde in Piazzale Loreto.
Con delicatezza la regista lascia spazio alle parole di Franco Loi, Luigi Pestalozza, Sergio Violante, Dina Croci, Francesca Laura Wronowska, nipote di Giacomo Matteotti, Claudia Ruggierini che con Elio Vittorini si barricò nell’edificio del Corriere della Sera all’alba del 25 aprile, di Antonietta Romano Bramo, Raffaella Lorenzi, Pierfranco Vitale, Savinio Frascati, Fausto Rebecchi, Maria Luisa Rumi, Giancarlo Novara, Graziella Ghisalberti, Roberto Kasman, Filippo Davis, Giuseppe Valota, Milena Bracesco, Sergio Temolo, Lydia Buticchi, ricordando i troppi che non sono tornati.
Uomini e donne intensi ci ricordano con voce pacata e forte che ‘era più importante lottare e soffrire e magari morire per la conquista di un bene comune, la libertà, la pace, la democrazia’.
Quest’anno Milano è conosciuta nel mondo come sede dell’Expo, città promotrice di un mondo “migliore”, del futuro sostenibile. Eppure che futuro sostenibile può esistere senza memoria?
Una memoria che sembra essere ultimamente sbiadita, sebbene radicata e viva in ogni angolo della città, tanto da colpire noi, giovani videomaker, sbarcati a Milano dal profondo meridione.
Ogni angolo della città è carico di lapidi, di corone, di monumenti, di memoria che colpisce l’attenzione visiva dei passanti anche meno attenti.
Nella fretta caotica di una città sempre in perenne e nevrotico movimento quelle lapidi rimangono lì, ferme ma vive a perenne memoria. Ma quali volti hanno questi nomi? Com’era la città?
È a questa memoria, fulcro di civiltà, coscienza civica e antifascita, che il documentario che noi proponiamo vuol dar lustro.
Lungi dalla retorica e dall’epica dei grandi eroi noi raccontiamo storie. Storie di persone normali che più di 70 anni fa hanno preso una scelta, una scelta normale, l’unica che l’illuminata ragione può consacrare: quella della lotta contro l’occupazione nazifascista, facendo di Milano la città per antonomasia simbolo di una liberazione che viene dal basso, dagli operai, dagli insegnanti, dai contadini, dalle madri e dalle sorelle.
Le storie che noi raccontiamo in un documentario di 120 minuti commuovono, insegnano e fanno riflettere sull’umiltà dei grandi gesti, compiuti non al fine di una ricompensa ma solamente perchè giusto così. Gesti che hanno segnato le persone vicine, i figli, le famiglie che ancora combattono affinchè questi sacrifici non siano vani.
Il lavoro è stato ideato insieme all’Anpi di Crescenzago, con il suo Presidente Giuseppe Natale, e in parte promosso da Anpi zona 2, Anpi zona 9, Anpi ATM, ANED Sesto e Anpi CGIL. Questo documentario, che racconterà le ultime memorie della Resistenza, a perenne memoria dei posteri, verrà essere diffuso in tutte le scuole di Milano e provincia dalla Cgil e FLC Milano.
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