Processo The End, il 6 febbraio dibattimento per 10 imputati

Inizierà il prossimo 6 febbraio, davanti alla terza sezione del tribunale di Palermo, il processo contro gli affiliati del clan Vitale finiti in manette la notte del primo dicembre dello scorso anno nell’ambito dell’operazione The End. Sul banco degli imputati: il partinicese Alessandro Aracabascio,…

Inizierà il prossimo 6 febbraio, davanti alla terza sezione del tribunale di Palermo, il processo contro gli affiliati del clan Vitale finiti in manette la notte del primo dicembre dello scorso anno nell’ambito dell’operazione The End. Sul banco degli imputati: il partinicese Alessandro Aracabascio, 38 anni, Gianfranco Brolo, 41 anni di Partinico, Salvatore Cataldo 62 anni di Carini, Carmelo Culcasi, 71 anni di Villagrazia di Carini, Francesco Paolo di Giuseppe, 53 anni di Partinico, Girolamo Guzzo 48 anni, Salvatore Lamberti, 80 anni di Borgetto, Antonino Lu Vito, 56 anni, Lorenzo Lupo 59 anni di Borgetto e Roberto Rizzo 37 anni di Partinico. Tutti sono accusati a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione e danneggiamento aggravati. Il loro rinvio a giudizio è stato deciso dal gup Michele Alaimo, accogliendo le richieste avanzate dal pm Francesco De Bene. In cella con i 10 imputati, nell’operazione the End, erano finite altre 13 persone, tra cui i due eredi del clan dei Fardazza di Partinico : Giovanni e Leonardo Vitale che sarebbero stati a capo del mandamento. Questi ultimi, come altri 11 persone coinvolte nell’inchiesta, hanno scelto di essere processati con il rito abbreviato. Il procedimento è attualmente in corso e la prossima udienza è stata fissata per il prossimo 16 dicembre. In base alla ricostruzione della Procura, diversi imputati avrebbero partecipato a summit mafiosi in presenza dell’allora boss latitante Domenico Raccuglia. Inoltre, avrebbero gestito gli affari illeciti non solo a Partinico, ma anche a Borgetto e Carini, imponendo il pizzo, ma anche diverse forniture di calcestruzzo ad imprenditori della provincia di Palermo, danneggiando e incendiando le auto di quelli che avrebbero tentato di opporsi. Dall’inchiesta, emerge in particolare la figura di Alessandro Arcabascio che, secondo gli investigatori, oltre ad essere un punto di riferimento per i Vitale, attraverso l’impresa Edil Village srl, avrebbe imposto le forniture di calcestruzzo a diverse società.
(Teleoccidente)