Prima scuola con connessione wi-fi a Palermo. È stato inaugurato questa mattina l’impianto di cablaggio strutturato con connettività wi-fi in fibra ottica realizzato da Sirti nella scuola di Brancaccio. L’intervento di sviluppo tecnologico della scuola e del territorio è il primo in città.
La digitalizzazione è tra i banchi di scuola e, per la prima volta, fa capolino in una scuola di periferia. All’Istituto comprensivo statale “Sperone-Pertini”, è stato inaugurato il primo impianto infrastrutturale con internet ultraveloce.
“Siamo Connessi” è il nome del progetto che porta in una scuola di periferia, con sette plessi e più di 1000 alunni, l’impianto di cablaggio strutturato con connettività wi-fi in fibra ottica, supportato da Sirti. Da un’area “a rischio”, connotata da forte degrado e svantaggio socio-culturale arriva così un chiaro segnale di contrasto da parte di una scuola. Presenti al taglio del nastro l’assessore con delega alle Scuole Giovanna Marano, il comandante della Polizia Municipale Gabriele Marchese, la preside Antonella Di Bartolo e l’amministratore delegato di Sirti Roberto Loiola.
Il progetto di cablaggio strutturato all’interno del grande plesso di via Giannotta 4, nella periferia Sud di Palermo, è cominciato ad inizio anno. L’allaccio, tecnicamente in architettura in FTTH, ovvero “fiber to the home”, ha come obiettivo quello di fornire di un impianto wi-fi in fibra ottica la scuola. “Ormai internet per un istituto rappresenta la possibilità di offrire agli allievi un’esperienza formativa più completa e moderna, ricca di stimoli e di potenzialità – spiega Antonella Di Bartolo, preside dell’I.C.S. Sperone-Pertini -. Questo consentirà alla scuola di essere ancora più incisiva nella sua azione quotidiana di promozione umana, sociale e territoriale”.
Un progetto che si inserisce in un più ampio contesto di potenziamento del ruolo della scuola come avamposto di riscatto sociale e umano di un territorio. “Partendo dalla periferia di una grande città ci troviamo ad affrontare grandi realtà – precisa la dirigente scolastica -. La scuola così diventa simbolo di riscatto. La connessione consente ai nostri bambini, dai 5 agli 11 anni, di avere più finestre sul mondo. Il fatto di poter avere finestre sul mondo, così, consente loro di conoscere una realtà diversa rispetto a quella che hanno intorno. L’obiettivo non è creare una realtà virtuale, ma dare loro gli strumenti per saper vivere nell’era digitale e usare la connessione come un’opportunità”.
Una scuola dal “valore aggiunto” dunque. Mai prima d’ora a Palermo, infatti, una scuola di periferia aveva investito così tanto nel futuro dei suoi alunni.
“Questo progetto è un esempio tangibile della volontà condivisa di azienda e istituzioni di recuperare realtà periferiche, toglierle dalla marginalità e dall’emarginazione, contrastare la povertà educativa e promuovere la cultura e lo sviluppo tecnologico”, spiega ancora Antonella Di Bartolo.
Il riscatto di un intero territorio e dei suoi abitanti, così, passa attraverso la scuola e una scuola altamente connessa è il simbolo di un effettivo rilancio. “L’obiettivo non è il mero passaggio di saperi, non è la mera istruzione – conclude la preside -. Il cablaggio dell’intera struttura andrà a potenziare un percorso di attività che già la scuola ha intrapreso. Dal progetto ‘Fare scuola’, promosso dalla Fondazione Reggio Children, dal Centro Internazionale Loris Malaguzzi e da Enel Cuore Onlus, per la riqualificazione degli ambienti scolastici di una scuola per l’infanzia e una scuola primaria, agli atelier digitali, in cui si ha un approccio alla costruzione della conoscenza per cui materico e digitale trovano un punto di incontro negli occhi di un bambino”.
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