Previdenza, Stallone (Enpab) “Patto generazionale invertito”
ROMA (ITALPRESS) – Un “patto generazionale invertito” in cui gli anziani “continuano a lavorare e aiutano i giovanissimi attraverso i loro contributi”. È questa la visione del nuovo mondo del lavoro illustrata da Tiziana Stallone, presidente di Enpab, ente nazionale di previdenza e assistenza a favore dei biologi, intervistata da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’Agenzia di stampa Italpress.
“Il lavoro dei giovani – ha spiegato – ha sempre aiutato a sostenere i cosiddetti anziani. Ora la situazione è completamente diversa e il patto generazionale è invertito. Da una parte gli anziani non esistono più, a 65-70 anni si è giovani con la mente e la creatività, dall’altra abbiamo un completo rimodellamento del mercato del lavoro per cui i giovanissimi hanno difficoltà”. Per Stallone “sono gli anziani che continuano a lavorare e aiutano attraverso i loro contributi i giovanissimi. L’errore più grande è pensare che la pensione dei giovanissimi in un sistema contributivo sia un problema di domani”.
Dal Recovery fund, “ci aspettiamo – ha evidenziato – fondi concreti per alimentare il lavoro e nuovi progetti per sostenere il lavoro prevalentemente attraverso la sua riqualificazione. Il tutto deve arrivare alle nostre platee. Dobbiamo avere la possibilità di dare strumenti perché quelle risorse vengano utilizzate. Ci vuole una visione, una progettualità che porti un indotto lavorativo”.
Inoltre, secondo la presidente di Enpab, “spesso non c’è una perfetta corrispondenza tra le competenze nel nostro paese e quelle europee. Il lavoro dei biologi in Europa è svolto da più professioni. Ci vuole sempre di più un dialogo per una certificazione delle competenze. All’atto pratico – ha aggiunto – tantissimi iscritti vanno in Europa, si formano, fanno esperienze, ma è importante che ritornino in Italia e che ritornino i contributi”.