Il tavolo al Mise convocato ieri dal ministro dello Sviluppo economico per il 2 agosto “per trovare una soluzione è un risultato fondamentale per salvare la raffineria. Voglio ringraziare il ministro Giorgetti per averlo convocato in modo così veloce e puntuale dopo l’approvazione del decreto. Forza Italia ha condotto questa battaglia in solitaria in un momento politico delicatissimo con la guerra in Ucraina e le sanzioni a Mosca. La situazione era gravissima, la Sicilia rischiava di pagare ingiustamente un prezzo altissimo per il conflitto”. Così, intervista da ‘Il Giornale’, la deputata di Forza Italia, Stefania Prestigiacomo, promotrice dell’emendamento approvato nel decreto Aiuti che ha consentito l’istituzione del tavolo.
La raffineria Isab di Priolo “non era e non è un soggetto sanzionato, è uno stabilimento a tutti gli effetti italiano anche se riconducibile al gruppo russo Lukoil. A seguito delle sanzioni scattate per l’aggressione all’Ucraina erano state chiuse le linee di credito da parte delle banche, costringendo l’azienda a raffinare solo il petrolio che giunge via mare dalla Russia. Con l’embargo del greggio russo deciso dal Consiglio Ue e dunque l’imminente blocco delle importazioni, la chiusura della raffineria sarebbe stata inevitabile”.
“L’effetto domino – avverte Prestigiacomo – sarebbe scattato in tutta la zona industriale siracusana, con la perdita di migliaia di posti di lavoro, di una quota importante del Pil siciliano e del 25% della capacità di raffinazione nazionale”. Ora la possibile soluzione sul tavolo del Mise “potrebbe essere quella che noi come Forza Italia abbiamo indicato da subito: estendere le garanzie di Sace anche a Isab. Attraverso la garanzia pubblica l’azienda potrebbe tornare a operare sul mercato libero del greggio e assicurare la produzione e i livelli occupazionali diretti, dell’indotto e delle imprese a vario titolo collegate alla raffineria. Siamo sollevati che pur nella delicatezza della situazione internazionale il governo abbia compreso, dopo una lunga discussione – conclude –, la drammaticità della situazione e abbia individuato l’inizio di un percorso di garanzia per il lavoro e le produzioni siracusane.
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