ROMA (ITALPRESS) – Sono 20 milioni gli italiani che fanno sport, ma solo il 43,3% di questi sono donne. A sottolinearlo è il rapporto Censis dal titolo “Donne, lavoro e sport in Italia. Per la crescita dei territori e del Paese”, presentato al salone d’onore del Coni in occasione della presentazione del progetto di sostenibilità sociale realizzato da Fondazione Lottomatica e Fijlkam (Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali). Una condizione, quella delle donne dello sport, che vede il genere femminile ancora indietro rispetto a quello maschile, come sottolineato da Silvia Salis, vice presidente vicario del Coni; una condizione che può essere cambiata attraverso il mondo dello sport, considerato “l’unico vero ascensore sociale di questo Paese perchè si basa sul merito. Se io non avessi avuto lo sport non sarei riuscita a realizzare i sogni che avevo; lo sport può essere un motore che permette alle donne di cambiare la condizione della propria vita. Associare l’indipendenza femminile alla pratica sportiva è un percorso virtuoso. Lo sport deve diventare un diritto che fa guadagnare questo Paese non solo in termini di sviluppo ma anche sociali”. Dallo studio emerge come la donna che fa sport non stia solo meglio nel fisico e nella mente, ma sia anche meglio inserita nella società: lavora, studia, guadagna più di chi non fa esercizio fisico, ed è più moderna, in quanto aderisce a stili di vita e modelli di comportamento più evoluti e sostenibili. Le sportive possiedono titoli di studio più elevati di chi fa una vita sedentaria: il 26,9% è laureata e il 36,5% è diplomata, contro, rispettivamente, il 9,7% di laureate e il 27,3% di diplomate che non praticano sport. La donna che fa attività motoria non solo studia di più, ma lavora anche di più. Tra le over quindicenni che fanno sport, il 49,8% è occupata, il 17,6% è una studentessa e il 13,4% è casalinga. Tra chi non fa sport prevalgono le casalinghe, che sono il 34,3% del totale, seguite da pensionate (24,2%) e occupate (24,2% del totale), mentre le studentesse sono solo il 4,6%. La quota delle praticanti è pari al 36,3% del totale delle donne con più di tre anni nel Nord-Est, al 34% nel Nord-Ovest, al 31,9% al Centro e precipita al 19,7% nel Sud e nelle Isole. Il progetto “Fight like a girl” firmato dalla Fondazione Lottomatica e Fijlkam, mira a favorire la diffusione della pratica sportiva al femminile in alcune delle aree più svantaggiate del Paese, in particolar modo del Sud Italia. “Siamo davvero felici di questo accordo tra Fondazione Lottomatica e Fijlkam: l’impegno per lo sport e per l’uguaglianza di genere caratterizza tutte le attività e l’identità di Lottomatica, del cui impegno sociale la nostra Fondazione è espressione sociale. In questo senso, il Rapporto Censis offre le informazioni e le analisi di contesto utili per capire a che punto siamo e che cosa fare per abbattere ogni forma di barriera. Dobbiamo garantire massima uguaglianza anche nello sport che rappresenta uno strumento prezioso di empowerment e di emancipazione” ha dichiarato Guglielmo Angelozzi, amministratore delegato Lottomatica.Domenico Falcone, Presidente Fijlkam ha sottolineato che: “In Italia il 75% di chi pratica sport da combattimento è di sesso maschile, ma questo non ha impedito al restante 25% di farsi strada a suon di successi. Nell’ultima edizione dei Giochi Olimpici, a Tokyo, 3 delle 5 medaglie conquistate dagli atleti Fijlkam sono arrivate da donne. Non esistono sport maschili o femminili. Esiste lo sport e chiunque può praticarlo”. Riccardo Capecchi, Presidente Fondazione Lottomatica, ha spiegato: “Con questo progetto Fondazione Lottomatica mira a dare un contributo concreto alla diffusione dello sport al femminile in alcuni dei territori italiani a minore integrazione sociale. Occorre combattere gli stereotipi di genere e i pregiudizi che sono ancora radicati nella nostra società: le donne possono eccellere in qualsiasi campo, anche negli sport tradizionalmente maschili. Questo le renderà più consapevoli del proprio corpo e delle proprie capacità, favorendone anche l’indipendenza”.Anna Italia, Responsabile di ricerca Censis, ha dichiarato che “Lo sport è veicolo di benessere, inclusione e modernità. I dati dimostrano che le sportive lavorano di più e meglio di chi non fa sport, stanno meglio con sè stesse e con gli altri e adottano stili di vita più moderni e sostenibili. E nei territori dove sono di più le donne che fanno sport, c’è anche più lavoro e maggiore sviluppo”.– foto Italcommunications –
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