Presa in carico di minori. È stato presentato questa mattina a Palazzo delle Aquile il “protocollo d’intesa per la costituzione di gruppi interistituzionali integrati che possano farsi carico dei casi segnalati dalle autorità giudiziarie”. Firmatari del protocollo sono il Comune di Palermo, l’ASP 6 di Palermo e Ufficio Scolastico Regionale.
Hanno partecipato all’incontro il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, l’Assessore alla Cittadinanza Solidale, Giuseppe Mattina, il Presidente del Tribunale per il Minorenni di Palermo, Francesco Micela, il Procuratore presso il Tribunale per i Minorenni di Palermo Maria Vittoria Randazzo, Il Commissario dell’ASP 6, Antonino Candela, il Direttore dell’USR Sicilia, Maria Luisa Altomonte, il Coordinatore dell’Osservatorio contro la dispersione scolastica dell’U.S.R., Maurizio Gentile. Presente anche il Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Lino D’Andrea.
La proposta operativa è il frutto del lavoro realizzato dal tavolo tecnico istituito su mandato del Tribunale dei Minorenni e della Procura presso il Tribunale dei Minorenni in seguito alla conferenza dei servizi promossa dall’Autorità Giudiziaria minorile in data 20 novembre 2017 – in occasione della Giornata mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenza – in materia di “Condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza a Palermo e integrazione dei servizi socio-sanitari”.
L’esigenza, manifestata e condivisa durante la conferenza dei servizi è stata quella di ottimizzare nella città di Palermo l’integrazione dei servizi sociali, sanitari e scolastici per favorire, con un intervento coordinato ed integrato, la presa incarico globale e interistituzionale dei minori e delle famiglie in situazione di fragilità e/o disagio.
Il Sindaco ha sottolineato che si tratta di “un cambio strategico di attenzione: usciamo dalla dimensione del minore oggetto ANCHE di amorevole attenzione ad una dimensione del minore soggetto di diritti e questo presuppone non soltanto lapresa in carico della persona minore ma anche l’individuazione dell’interlocutore della persona minore.
– Salvaguardare l’unitarietà/globalità del funzionamento psico-socio biologico del minore;
– Riconoscere e valorizzare i contesti di vita in cui il minore sperimenta la sua esistenza (famiglia, scuola, territorio);
– Favorire il raccordo fra Servizi e Autorità Giudiziaria, nel rispetto dei “tempi – di – vita” del minore;
– Ottimizzare i tempi di lavoro delle risorse professionali messe a disposizione da ciascun Ente di appartenenza (Comune, Sanità, Scuola).
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