ROMA (ITALPRESS) – “Sento gli atleti e i tecnici ogni giorno, continuamente: sono tutti un po’ nel panico, si salutano da lontano e al massimo col gomito”. Il presidente della Federazione pugilistica italiana Vittorio Lai racconta cosi’ lo stato d’animo della spedizione tricolore a Londra, dove e’ in corso il torneo europeo di qualificazione olimpica ai Giochi di Tokyo2020. Mentre tutto il mondo dello sport ha deciso di fermarsi per l’emergenza coronavirus, alla Copper Box Arena si continua a combattere e in Inghilterra, per volere del premier Boris Johnson, la vita prosegue regolarmente. “L’idea di Boris Johnson e’ folle – attacca il presidente della FPI – Parla di immunita’ di gregge, ma e’ una follia. Perche’ deve far morire tante persone?”. Lai e’ preoccupato per la situazione degli atleti italiani: “Cosa succederebbe a Londra se un pugile fosse trovato positivo al coronavirus? Tutti i giorni viene misurata la temperatura a chi deve gareggiare: se un solo atleta risultasse positivo dovrebbero sospendere il torneo perche’ tutti potrebbero venire contagiati.
Io credo che sarebbe stato piu’ logico rinviare tutto”. Sulla stessa linea anche Giovanni Malago’: “La boxe – osserva il presidente del Coni – e’ uno sport estremamente di contatto, vi sembra normale che si vada avanti? E’ surreale che i Paesi interpretino il nostro mondo in maniera cosi’ differente e non lo trovo giusto”.
(ITALPRESS).
spf/gm/red
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