Prendi la calcolatrice: lo Stato ti deve restituire questi soldi | Misura urgente OBBLIGATORIA per questa tassa

Te lo fanno pagare per ben due volte, lo sanno in pochi ma la tassa pesa più di quello che tu possa immaginare.

Come se non bastasse la stretta fiscale in cui viene chiusa l’Italia ogni anno, ci sono anche le tasse che si pagano il doppio. Assurdo ma vero, ci sono alcune imposte che, anche se non ci rendiamo conto, ce le fanno pagare due volte. Troppo difficile tornare poi in possesso dei soldi in più pagati.

Una delle imposte a cui si è costretti a far fronte ogni anno è la Tari. L’imposta sui rifiuti è da sempre un argomento che è molto a cuore ai cari concittadini che non si danno pace per questa spesa a volte difficile da affrontare.

Le difficoltà nel pagare l’imposta si intensificano nel momento in cui non solo si deve pagare un importo considerevole, ma si scopre che viene aggiunto un importo che proprio non spetterebbe pagare. Si parla dell’applicazione dell’IVA sulla Tari, per cui è possibile richiedere il rimborso.

In passato è capitato non di rado che i Comuni applicassero l’imposta sul valore della Tari, in pochi però, sapevano, di poter richiedere il rimborso dell’importo. Questo succede per via della natura propria della Tari.

Perchè l’Iva non deve essere applicata

L’IVA in quanto imposta deve essere pagata come tariffa per un servizio offerto. Ma con la Tari non si va a pagare il servizio di raccolta dei rifiuti, ma piuttosto va a finanziare tale servizio e questo è il motivo per cui non si deve procedere all’applicazione dell’IVA.

A confermare l’illegittimità dell’applicazione, la sentenza della Corte di Cassazione. Per questa mancata legittimità dell’imposizione sarebbe possibile richiedere il rimborso. Questo per contrastare l’applicazione di un’aliquota pari al 10% imposta dai comuni. Qualcosa che come visto è irregolare.

Come si chiede il rimborso

A questo punto ci si chiede come è possibile poter avere il rimborso sulla Tari. Occorre procedere inviando un’istanza di rimborso nei confronti del proprio comune di appartenenza. Essa dovrà essere inviata presso quello che è l’ufficio dei tributi o presso gli sportelli di quelli che sono gli uffici delle associazioni dei consumatori.

Quindi si procede compilando il modulo apposito e allegando poi le ricevute degli avvenuti pagamenti. Solo in questa maniera si potrà riavere indietro l’importo corrisposto irregolarmente.