PALERMO. Presentato a Palermo, presso l’aula Basile dell’Assessorato Regionale dell’Agricoltura di viale Regione Siciliana, la terza edizione del premio Agricoltura è Donna indetto dall’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di Palermo, in collaborazione con l’Assessorato Regionale Agricoltura, l’Istituto Regionale Vini e Oli di Sicilia, la Camera di Commercio di Palermo e il Consiglio Nazionale dei Dottori Agronomi e Forestali.
“In questi ultimi tempi, la presenza di donne nella conduzione di aziende agricole è sempre più diffusa – spiega l’assessore regionale all’Agricoltura, Antonello Cracolici -. Si tratta di donne che valorizzano la loro attività produttiva. Credo che la grande sfida sia proprio quella di valorizzare la cultura d’impresa nel settore agricolo. Sì, l’agricoltura può essere un grande spazio per la differenza di genere”.
Secondo l’ultimo censimento ISTAT la presenza di aziende agricole a conduzione femminile è cresciuta del 3% superando la soglia del 33%, inoltre continua a registrarsi una prevalenza tutta al femminile nelle imprese agricole di nuova costituzione.
“Noi donne siamo testarde, e abituate a fare tante cose. Lavoro in un’azienda agrituristica – spiega Daniela Di Garbo, imprenditrice agricola – che gestisco insieme a mia madre, e alle mie tre sorelle. La famiglia può essere una carta vincente”
“La presenza delle donne in agricoltura sta dando un contributo straordinario alla trasformazione del mondo agricolo in termini di innovazione e creatività.”
Lo ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura Antonello Cracolici durante la presentazione della terza edizione del Premio.
In Sicilia sono tante le realtà produttive a conduzione femminile che stanno sul mercato, scommettendo sull’innovazione, il marketing e l’export. Dalla trasformazione degli scarti agrumicoli in fibre per l’abbigliamento, all’ l’elicicoltura, l’apicoltura, passando per aziende agricole e zootecniche capaci di aprirsi a nuovi mercati emergenti, la presenza di donne nell’agricoltura di qualità è sempre più forte, con un’alta specializzazione e un approccio imprenditoriale, attento non solo alla produzione ma anche alla capacità di commercializzazione. “Premiare il contributo delle donne in agricoltura serve anche a valorizzare il percorso di rinnovamento e trasformazione che sta vivendo il mondo agricolo”, conclude Cracolici.
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