Precari storici: i 587 precari in servizio da anni nell’amministrazione regionale verranno stabilizzati entro il 2019. E’ questo uno degli aspetti più importanti tra quelli che emergono dal Piano triennale dei fabbisogni di personale 2018-2020, approvato dalla governo Musumeci su proposta dell’assessore alla Funzione pubblica Bernardette Grasso.
Nel documento sono state sintetizzate le principali informazioni sui fabbisogni di personale forniti dai dipartimenti regionali, sia in termini quantitativi sia in termini di competenze. Dall’analisi dei dati emerge che la Regione, come tutte le altre Pubbliche amministrazioni del Paese, nei prossimi cinque anni subirà un notevole turn-over fisiologico del personale, a causa del prepensionamento e dell’elevata età anagrafica media e di servizio dei dipendenti e pertanto si registrerà una consistente necessità di nuovi lavoratori.
“La Regione – sottolinea il governatore Nello Musumeci – assume un impegno nei confronti dei suoi precari storici, in servizio da tanti anni e con contratti a termine.
Per la prima volta, l’amministrazione si dota di questo importantissimo strumento, che ci consente di avere un quadro chiaro, preciso e aggiornato del reale fabbisogno di personale e di individuare le aree strategiche nelle quali servono maggiori risorse umane, in considerazione degli obiettivi da raggiungere”.
Undici i settori professionali nei quali si rende necessario l’inserimento di nuovo personale: pianificazione e controllo di gestione; programmazione e gestione fondi strutturali e di investimento europei-nazionali; risorse umane e sviluppo organizzativo; promozione territorio e infrastrutture; analisi statistiche e socio-economiche; Ict e innovazione tecnologica; analisi e progettazione di servizi pubblici; procedure amministrative e legali; acquisti e logistica; marketing e comunicazione; back-office, front-office e supporto tecnico-operativo (servizi al pubblico diretti e indiretti).
“La Regione, per la prima volta, – commenta l’assessore Bernardette Grassi – si dota del Piano triennale di fabbisogni, un iter che si è concluso in appena sei mesi.
Uno strumento che consentirà, dopo decenni, di avviare il processo di stabilizzazione dei lavoratori appartenenti al cosiddetto “precariato storico”, in linea con quanto sta accadendo nelle altre Regioni, in applicazione della riforma Madia.
Si tratta di lavoratori che, da anni, attendevano e finalmente riceveranno le risposte tanto sperate. La programmazione prevede, inoltre, la possibilità, in caso di sblocco delle assunzioni da parte dello Stato di avviare le procedure ordinarie di reclutamento”.
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