Coronavirus a Palermo, positivo un magistrato. Un caso anche alla clinica Candela

Allerta alta a Palermo sul fronte Coronavirus, dove si registrano il caso di un magistrato della Corte d’appello di Palermo risultato positivo al Coronavirus (l’uomo sta bene, e si trova in isolamento domiciliare) ma anche quello di un paziente di 40 anni presso la clinica Candela, proveniente dal Pronto Soccorso dell’ospedale Villa Sofia-Cervello. La struttura riferisce in una nota che è ora ricoverato in terapia intensiva

Inizialmente il 40enne (affetto da broncopolmonite) era risultato negativo sia al test sierologico che a due tamponi: dopo poco meno di 24 ore dal ricovero presso la clinica, di fronte al peggioramento del quadro clinico, l’uomo è stato però portato oggi all’ospedale Civico dove è stato eseguito un terzo tampone che è risultato positivo. Avviati i controlli su pazienti e dipendenti della clinica, così come le procedure di sanificazione.

Al Palazzo di Giustizia sono scattate invece immediatamente le procedure di sicurezza e di igienizzazione al palazzo di giustizia. L’edificio è stato chiuso e si sta procedendo alla sanificazione degli ambienti. Nel frattempo l’Asp di Palermo ha iniziato a tracciare le persone che sono venute a contatto con il magistrato positivo, e ad eseguire ulteriori esami sul personale.

Dal palazzo di giustizia del capoluogo siciliano fanno sapere che da mesi sono state disposte delle misure anti-Covid scrupolose: le udienze si tengono ad orari contingentati e fissi, mentre agli ingressi viene rilevata la temperatura. La mascherina è obbligatoria in tutti gli spazi, così come il mantenimento delle distanze di sicurezza.