“Lavori a rilento da mesi e imbarcazioni bloccate perché il dragaggio dei fondali non è stato ancora completato: una situazione inaccettabile al porto di Marinella di Selinunte, con i pescatori che protestano per i gravi disagi economici che sono costretti a subire. Ogni eventuale responsabilità sui ritardi nei lavori svolti dalla ditta incaricata dalla Regione va chiarita e per questo porteremo il caso all’Assemblea regionale siciliana”.
Lo dichiarano i portavoce del Movimento 5 Stelle all’Ars, con le deputate regionali Jose Marano e Valentina Zafarana hanno chiesto un incontro urgente della commissione cui appartengono, la III (Attività produttive) insieme alla IV (Territorio, ambiente e mobilità). Il collega deputato Nuccio Di Paola aveva già presentato, dieci giorni fa, un’interrogazione urgente all’Ars per chiedere chiarimenti al governo sul reale stato dei lavori al porto di Marinella di Selinunte e sui tempi di ultimazione.
“Il problema si potrà risolvere – dicono i deputati M5S – solo quando i fondali del porto saranno liberati dalla sabbia e dalla Posidonia che si sono depositate, così da permettere alla marina locale di ricominciare a svolgere le proprie attività all’interno di quella porzione di porto ancora fruibile, in attesa di ultimare tutti i lavori previsti nella struttura. La Regione ha il dovere di vigilare sull’esecuzione delle opere e sul rispetto dei tempi e per fare il punto della situazione abbiamo chiesto di sentire, oltre agli assessori regionali Scilla e Falcone, anche i responsabili dei dipartimenti interessati, Pulizzi per la Pesca mediterranea e Bellomo per le Infrastrutture, oltre al sindaco di Castelvetrano, Alfano e ad alcuni rappresentanti dei pescatori in protesta”.
Lo stesso sindaco Alfano interviene sulla vicenda: “L’ennesima protesta dei nostri pescatori – dichiara – non può rimanere inascoltata. Il porto è ancora bloccato dalla posidonia e da un continuo insabbiamento portati dalle correnti marine, non permettendo di fatto ai pescatori di andare agevolmente per mare alla ricerca di un giusto compenso alle loro fatiche per potere mantenere le loro famiglie. È un problema ultratrentennale che non è stato mai affrontato in maniera netta e decisiva, dissolvendo enormi risorse finanziarie pubbliche. Abbiamo chiesto anche un incontro col governo regionale per prendere consapevolezza della reale, preoccupante situazione e per chiedere un vero progetto risolutivo che dia serenità e prospettiva alla nostra comunità marinara”, conclude Alfano.
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