Popolo delle sardine a Palermo, per dire basta alla politica dell’odio

Popolo delle sardine a Palermo. Il fenomeno delle sardine arriva anche nel capoluogo siciliano. Si sono date appuntamento ieri pomeriggio intorno alle 18.30 e, nel giro di un’ora, hanno letteralmente invaso piazza Verdi, davanti al Teatro Massimo.

Migliaia di persone giunte da tutta la Sicilia hanno dato seguito alle manifestazioni di Bologna e Modena, aderendo al movimento di Mattia Sartori, il trentaduenne bolognese, diventato il nuovo simbolo della protesta della sinistra anti-populista, famoso dopo il flashmob organizzata nel capoluogo emiliano contro il leader della Lega Matteo Salvini.

“Oggi siamo venuti in piazza per dire basta alla politica dell’odio, ad un linguaggio che aiuta a fomentare un clima violento e razziale in cui ci troviamo in questo momento.”, ci ha detto Eugenio Piccilli, uno degli organizzatori delle sardine palermitane. “Siamo un movimento apartitico che dice basta alle politiche della Destra, basate sull’odio, sul dividere i popoli. Noi non siamo d’accordo con questo e lo vogliamo dire attraverso dei flashmob pacifici, attraverso questo linguaggio nuovo, questa nuova forma di lotta. Il movimento ha un colore antifascista, ma non negheremo le piazze a chi è di Destra”.

Popolo delle sardine a Palermo: un linguaggio e un confronto civile e democratico

Abbiamo chiesto al rappresentante delle sarde siciliane Eugenio Piccilli quale potrebbe essere il futuro di questo nuovo fenomeno delle piazze della sinistra “Questo movimento vuole arrivare a smuovere le coscienze di quella politica sana, di parlare dei problemi che attanagliano la nostra società, che non sono nemici fisici fatti di persone che vengono da altre parti del mondo, ma problemi che attanagliano il nostro Paese, uno su tutti la corruzione. Noi non proponiamo delle proposte, ma un’energia che possa dare alle persone la possibilità di uscire dall’immobilismo e iniziare a scendere in piazza contro l’odio e la corruzione.”

“Auspichiamo un linguaggio e un confronto civile e democratico, non ci deve essere violenza verbale nel confronto politico”, ha detto Eugenio prima di intonare “Bella Ciao” e “La Lega fuori da Palermo” insieme al popolo delle sardine siciliane.

Tanti pesci colorati, ma anche tanti slogan contro il leader della Lega Matteo Salvini, che, ricordiamo, non è al governo del Paese, ma all’opposizione, e, nonostante questo, continua ad essere l’obbiettivo principale di tutte le manifestazioni della sinistra, come si evince dalle parole di Alfredo, una delle sardine siciliane “Io personalmente non sono qua perché sono contro Salvini, ma perché sono contro il sistema politico, ma Salvini è la più bassa rappresentazione di un Paese democratico, di un Paese che vuole crescere ed evolversi.”

Un messaggio forte di antifascismo e di rispetto di tutti

“Palermo è antifascista”, ci ha detto il sindaco Leoluca Orlando, presente al flashmob di piazza Verdi, “Ancora una conferma che Palermo continua il suo cammino di rifiuto dell’odio, del razzismo. Una città che accoglie il diverso, che non ha paura del diverso.

Questa è la ragione per cui la città si ritrova in piazza, impegnata ad accogliere tutti, una città che non ha migranti, perché chi vive a Palermo è palermitano. Ed è per questo che noi abbiamo approvato la carta di Palermo che stabilisce la mobilità internazionale come un diritto inalienabile, contro il divieto di permesso di soggiorno, nonostante i decreti di Salvini disumani e anticostituzionali.

Palermo manda un messaggio forte di antifascismo e di rispetto di tutti. Io sono persona, alternativa all’individualismo egoistico. Noi siamo comunità che è alternativa a gruppi chiusi soffocanti di caste, cosche e di clan”.