Ponte Stretto, Bonelli “Furto risorse. Raccolta firme per referendum”
MESSINA (ITALPRESS) – “La realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina è un furto di risorse al Sud nei confronti di una carenza cronica di ferrovie, di un’assenza di investimenti nella sanità o al tema della difesa del suolo. Abbiamo messo su un pool di avvocati che sta analizzando altri aspetti come le questioni ambientali, le procedure, la concorrenza, sappiano che noi non molliamo”: sono le dure parole di Angelo Bonelli, leader di Europa Verde, stamane a Messina per un incontro che si svolto al Capo Peloro Resort alla presenza di comitati e associazioni contro la mega opera. “Lo sappia sia Salvini che la società Stretto di Messina che non molliamo perchè vogliamo difendere sia gli interessi dei siciliani che dei calabresi, ma anche quelli del resto degli italiani che devono sapere come i soldi vengono utilizzati a fini che non legati all’interesse pubblico del Paese”. Bonelli ha poi parlato dell’esposto presentato contro la Società Stretto di Messina e il Governo: “E’ stato un atto necessario perchè trattano questa materia con assoluta riservatezza e questo è assolutamente inaccettabile. E’ una battaglia di politica nazionale su cui sarebbe anche utile cominciare a ragionare sulla possibilità di raccogliere le firme per un referendum per sapere cosa pensano gli italiani sul Ponte e abolire quel decreto ai sensi della Costituzione italiana. Salvini la deve smettere – ha continuato Bonelli – di utilizzare le finanze pubbliche per promuovere opere dannose con un’operazione di ripristino di una vecchia gara d’appalto che passa da 3,9 miliardi di euro al costo di un’opera che secondo il Def è di14,6 miliardi. Come ha detto il presidente dell’Anac si tratta di un grande regalo e francamente in una situazione di questo tipo ci sentiamo di dover difendere gli interessi degli italiani. Salvini dice una grande bugia: sa benissimo che non ci sono le risorse e lo dovrebbe dire anche al suo ministro dell’economia Giorgetti. Non ci sono risorse e le poche che c’erano per fare le opere utili per questo Paese sono state tutte dirottate per il Ponte sullo Stretto – ha concluso Bonelli – e per i prossimi 10 anni non potremo fare investimenti sul trasporto pubblico in Italia a causa di queste follie del ministro dei trasporti e delle infrastrutture”.
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