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di redazione
Roma, 10 ago – ”La vicenda della chiusura del
progetto del Ponte sullo Stretto di Messina va assumendo toni
paradossali, specie in questa fase di forte crisi sociale che
colpisce la comunita’ nazionale e la collettivita’
internazionale: da un lato il si riducono i finanziamenti
pubblici al progetto, dall’altro si rilancia la sua
realizzazione minacciando il ricorso al presidente della
Repubblica”. Le Associazioni ambientaliste Fai, Italia
Nostra, Legambiente, Man e Wwf hanno scritto al Governo per
chiedere ”coerenza e ribadire la richiesta di rigetto di un
progetto inutile, dannoso e dispendioso”. ”Come e’ noto, – ricordano le associazioni – nei mesi
scorsi il governo Monti ha definanziato il progetto, di fatto
bloccandolo (1,624 miliardi di euro stornati per delibera
CIPE a gennaio 2012); diversi esponenti dello stesso
governo,a cominciare dal responsabile delle infrastrutture,
Passera, hanno dichiarato che ‘il Ponte non e’ una
priorita”; quasi tutti i gruppi parlamentari (con
l’eccezione di alcune aree del Pdl) hanno sostenuto che ormai
l’operazione ‘si deve chiudere, con lo scioglimento della
societa’ Stretto di Messina’. A questo punto, in piena
Spending Review, ci si attendeva da un momento all’altro la
cancellazione definitiva del progetto ed il citato
scioglimento della societa’. In tal senso erano anche
trapelate piu’ volte dal Ministero delle Infrastrutture
notizie circa il procedere della chiusura. Niente di tutto
cio”’. Nella lettera le Associazioni ricordano ”le maggiori
incoerenze ed incongruenze del progetto. Dapprima si ricorda
che, nonostante oltre quarant’anni di progettazione e
numerose versioni dell’elaborato, con una spesa di svariate
centinaia di milioni, non e’ ancora dimostrata con certezza
la costruibilita’ tecnica del manufatto Ponte”. Ancora si
richiamano ”le lievitazioni dei costi del progetto negli
ultimi anni, dai 6.3 miliardi di euro del preliminare agli
8.5 miliardi di euro del definitivo del 2011”. In conclusione, le Associazioni chiedono al governo ”la
coerenza con la linea tenuta finora sulla questione e quindi
ribadiscono la richiesta di rigetto del Progetto e
scioglimento della societa’; in coerenza con le esigenze di
Spending Review, anche per la ricordata inesistenza di penali
in questa fase”.com-dab/
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