Il pomodoro di Pachino IGP nella top ten degli italiani
Secondo gli operatori della filiera ortofrutticola italiana, che possiedono il polso della situazione del settore in ragione alle richieste e alle preferenze dell’utenza, il pomodoro di Pachino è una delle 10 “marche” – pur non essendo un marchio nel senso più stretto del termine, è percepito come tale – più apprezzate dagli italiani, tanto da poter essere considerato un valore aggiunto per i rivenditori che lo possiedono.
In tutte le tavole italiane
Accanto ai grandi brand e alle multinazionali, si fa largo la qualità controllata e protetta dal Consorzio di Tutela del pomodoro di Pachino IGP, divenuta ormai punto di riferimento riconosciuto e apprezzato sulle tavole degli italiani, ad ogni latitudine.
“L’importanza del risultato raggiunto – ha dichiarato il Presidente del Consorzio di Tutela del Pomodoro di Pachino IGP Sebastiano Fortunato – è tangibile ed è un’ulteriore conferma del lavoro svolto in termini di promozione del nostro prodotto. Questo dato testimonia inoltre – ha proseguito il Presidente – la superiorità del pomodoro di Pachino rispetto agli altri”.
Lo studio, commissionato da Monitor Ortofrutta di Agroter, in partnership con Toluna, ha chiesto a mille responsabili acquisto, tramite intervista Cawi indotta (Computer-aided-web-interview) quali marche legate all’ortofrutta riconoscessero e quali fungessero da vero e proprio valore aggiunto rispetto al rapporto con la clientela.
Eccellenza apprezzata in tutto il mondo
Il raggiungimento di questo risultato da parte del pomodoro di Pachino IGP è l’ennesimo premio ad un lavoro indefesso e costante, che prosegue quotidianamente a difesa e protezione di un’eccellenza apprezzata in tutto il mondo. Quali però le sfide per migliorarsi e continuare a crescere? Risponde il Direttore Chiaramida: “La recente approvazione del nuovo disciplinare da parte dell’Unione Europea – sottolinea – ci ha permesso di far riconoscere due nuove tipologie di pomodoro, Plum e Mini-Plum, fattispecie che ci porta ad una previsione di raddoppio del prodotto venduto a marchio IGP nel giro di qualche anno”.
La chiusa, con le prospettive e le linee guida nell’immediato futuro, spetta al Presidente Fortunato: “Ai dati appena espressi, vanno aggiunti l’allargamento del bacino d’utenza sia nazionale che sul mercato europeo e il rafforzamento del marchio mediante un aumento dell’aggregazione”.