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di redazione
di Federico Orlando
Prima di tutto il Partito così in nome dell’Udc l’alcamese Mimmo Turano, lascia la presidenza della Provincia di Trapani per provare a riottenere un seggio all’Ars. Ormai è deciso a candidarsi alle elezioni regionali del 28 Ottobre, il 30 agosto rassegnerà le dimissioni, ed in questi giorni sta cambiando la sua giunta, nominando assessori tutti uomini politicamente a lui vicini. Seguendo le orme di Raffaele Lombardo, anche Mimmo Turano vorrebbe sfruttare la sua posizione di presidente per preparare la campagna elettorale regionale, evidentemente ormai si usa fare così, dimenticando che il mandato gli è stato conferito dal popolo. Nell’ultimo anno la provincia regionale di Trapani dovrebbe essere amministrata da un commissario regionale, in barba alla volontà degli elettori che hanno votato Turano presidente. Percorso inverso invece ha fatto Giulia Adamo, ex presidente della Provincia, oggi Sindaco di Marsala. Lei si è dimessa da deputato regionale per dedicarsi solamente all’amministrazione della sua città che sembra abbia bisogno della presenza assidua del suo Sindaco. In verità le dimissioni di Giulia Adamo sono arrivate solo adesso, a due mesi dalle nuove elezioni, ma erano dovute, perchè la carica di Sindaco di una città di media grandezza è incompatibile con la carica di deputato. Giulia Adamo avrebbe dovuto dimettersi prima, ma non lo ha fatto sostenendo che per i marsalesi era un motivo di orgoglio avere un Sindaco che contemporaneamente li rappresentasse nel palazzo regionale. Ma tutto ha una logica spiegazione. Fino ad oggi la Adamo non ha percepito lo stipendio da Sindaco perchè percepiva l’indennità parlamentare, con le dimissioni invece riceverà i 5000 euro al mese che gli spettano come Sindaco ed in più percepirà la pensione di parlamentare, perchè sono finalmente passati i sei anni utili a far scattare il vitalizio per un importo lordo di circa 15.000 euro al mese. Se non dovesse bastarle la pensione e lo stipendio da Sindaco, la signora Adamo potrà sempre contare su un’altra pensione, quella di dirigente scolastico che percepirà per il lavoro svolto quando non si occupava a tempo pieno di politica. Giulia Adamo avrà pure meritato questa barca di soldi, ma considerato che sono soldi che arrivano dallo Stato e probabilmente vanno ben oltre le sue esigenze personali, una breve riflessione ci fa capire che la crisi in Italia è caricata solo ed esclusivamente sulle spalle dei poveri lavoratori stipendiati, mentre questi signori della politica bravi o scarsi che siano, sono praticamente ricoperti d’oro. E’ semplicemente vergognoso.
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