“La molla per sopravvivere a questo dramma infinito sarà la consapevolezza che la morte di nostro figlio servirà a ridare la vita a altri bambini, che la sua vita continuerà in altri”. Con queste parole i genitori di un bambino di 12 anni, morto al Policlinico San Marco di Catania per le conseguenze di un incidente – su cui indaga la magistratura – , hanno scelto di dire “SI” alla donazione degli organi.
A distanza di pochi giorni dalla scomparsa per una leucemia fulminante di Marta Minutella, la bimba di Geraci Siculo i cui genitori hanno firmato, come gesto simbolico, il consenso alla donazione anche se per ragioni cliniche non era possibile il prelievo degli organi, ancora una volta da due meravigliosi genitori affranti dal dolore arriva un messaggio di speranza: in una perdita, anche la più tragica, ci può essere un lieve conforto.
Dopo il periodo di 6 ore di osservazione di morte cerebrale, il collegio medico composto da un neurologo, un medico legale e uno specialista in anestesia e rianimazione, con la collaborazione del tecnico di neurofisiopatologia, ha dichiarato la morte del bambino e le equipe chirurgiche hanno iniziato il prelievo degli organi: cuore, polmoni, fegato, reni. Tutti destinati ad altri bambini in lista d’attesa per il trapianto. Prelevate anche le cornee, inviate alla Banca di Mestre. A seguire l’intero percorso di donazione e prelievo sono stati il coordinatore locale Alessandro Conti, la referente Rosalinda Guglielmino e la psicologa del CRT Rosaria Faraone.
“In coincidenza con il Venerdì Santo – commenta Giorgio Battaglia, Coordinatore Regionale del CRT Sicilia – ringrazio questi meravigliosi genitori per la loro generosità e per il loro amore verso il prossimo. Riprendendo le parole di Papa Francesco, il significato della donazione per il donatore, per il ricevente, per la società, non si esaurisce nella sua “utilità”, trattandosi di esperienze profondamente umane e cariche di amore e di altruismo. La donazione significa guardare e andare oltre sé stessi, oltre i bisogni individuali e aprirsi con generosità verso un bene più ampio. In questa prospettiva, la donazione di organi si pone non solo come atto di responsabilità sociale, bensì quale espressione della fraternità universale. Ringrazio anche tutti gli operatori della Rete Trapiantologica che hanno dimostrato, come sempre, grande professionalità”.
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