Polemica Regione Siciliana-RFI: il punto sui recenti interventi

Polemica Regione Siciliana-RFI. “Il Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, il 7 dicembre scorso mentre a Palazzo d’Orleans illustrava il bilancio dei primi 12 mesi del suo mandato si è scagliato contro RFI ed ANAS definendo i due enti “Il cancro della Regione Siciliana” per la loro sostanziale inerzia nell’esecuzione delle opere di rispettiva competenza”.

“Abbiamo già detto la nostra al proposito chiedendoci cosa avesse fatto la Regione ultimamente nello stesso settore, veramente poco, a parte promuovere ben 50 treni turistici solo per il 2018. Un primato nazionale. Adesso, visto che la mobilità ferroviaria la conosciamo nel dettaglio, facciamo il punto su quanto ha fatto RFI, in termini di investimenti, cantieri aperti e attivazioni avvenute nell’ultimo periodo”. Parla così in una nota Giovanni Russo, presidente Associazione Ferrovie Siciliane.

Polemica Regione Siciliana-RFI: gli interventi degli ultime mesi

Novembre 2018: nuova nave bidirezionale Trinacria per i collegamenti nello Stretto di Messina, investimento pari a 14,5 milioni;

Ottobre 2018: Riattivazione del Passante Ferroviario di Palermo tra Palermo Centrale e Punta Raisi (aeroporto Falcone-Borsellino), con l’apertura di ben 11 stazioni.

Settembre 2018: Ultimato lo scavo con la TBM della nuova galleria Notarbartolo-Francia nell’ambito dei lavori per il Passante, che contano su un investimento di 1,1 miliardi di euro;
nel frattempo proseguono i lavori sull’Anello Ferroviario di Palermo, nonostante le difficoltà dovute all’evoluzione delle vicende di Tecnis, attualmente in gestione commissariale.
Per questi lavori ci risulta che i fondi sono stati anticipati da RFI, nonostante il Committente sia il Comune di Palermo.

Dicembre 2017: Attivazione variante Lercara, con annessa nuova Galleria Lercara, sulla linea Palermo-Agrigento, con un investimento di 168 milioni di euro. Nello stesso mese sono stati messi in esercizio altri 20 km di raddoppio fra Fiumetorto e Cefalù sulla linea Messina-Palermo.

Luglio 2017: Attivato il nuovo tratto di linea Ognina-Catania Centrale con un investimento di 100 milioni di euro; il 21 dicembre 2018 aprirà la fermata Picanello.

Tra Catania e Siracusa sono in corso interventi che riguardano l’adeguamento di marciapiedi, sottopassi, pensiline e l’eliminazione delle barriere architettoniche in diverse stazioni, per un investimento di 132 milioni di euro.

Per quanto concerne le opere da avviare nell’immediato futuro, va rammentato che tra pochi giorni è prevista la consegna dei lavori per il raddoppio tra Bicocca-Catenanuova sulla linea Catania-Palermo,
pari a 186 milioni di euro. Il 29 novembre scorso è stata indetta la conferenza dei servizi per la Giampilieri-Fiumefreddo, unico tratto a binario unico della linea Messina-Catania, dal costo complessivo di circa 2,3 miliardi di euro.

Stato dei lavori per il raddoppio della Catania-Palermo

Sono già in avanzato stato di esecuzione le progettazioni per il raddoppio della Catania-Palermo per un importo di 5,6 miliardi di euro che si prevede di ultimare entro il 2019, per avviare le gare entro il 2020, dopo aver acquisito i pareri necessari.

E’ stata inoltre ultimata la progettazione definitiva per il ripristino del servizio commerciale sulla tratta Alcamo-Trapani via Milo, con un investimento di 144 milioni di euro. Contemporaneamente è stata avviata la progettazione della elettrificazione della tratta, che può contare su una copertura finanziaria di circa 60 milioni di euro.

Su fondi comunitari RFI ha permesso che la Sicilia non perdesse ingenti contributi, rendicontando 335 milioni di euro alla precedente programmazione comunitaria della Regione Siciliana. In tal modo, l’ente regionale ha raggiunto l’obiettivo di rendicontazione annuale previsto al 31 dicembre 2018.

La questione del mantenimento della linea ferroviaria tra Letojanni e Alcantara

Sul POR attuale ci risulta che RFI ha rendicontato sulla tratta B del Passante 168 milioni di euro in pendenza di una convezione tra Regione Siciliana ed RFI, contribuendo significativamente a far raggiungere alla Regione l’obbiettivo 2018.

Alla luce di quanto abbiamo brevemente riassunto sopra, ci appare chiaro che le affermazioni che abbiamo sentito da parte del presidente della Regione Siciliana sono, a dir poco, ingenerose.
Si poteva fare di meglio? Certamente, ma per arrivare al punto di definire RFI “cancro della regione” ce ne corre.

Speriamo che tanta conclamata attenzione al trasporto ferroviario sia dimostrata, in concreto, dal Presidente della nostra Regione Siciliana, nell’immediato futuro.

Avrà l’occasione di farlo esprimendosi, ad esempio, sulla problematica del mantenimento della linea ferroviaria tra Letojanni e Alcantara, ivi inclusa la stazione di Taormina-Giardini, chiesto dalla nostra Associazione in più occasioni, e recentemente dalle comunità locali, insieme al ripristino all’esercizio commerciale della ferrovia Alcantara-Randazzo.