PNRR Sicilia bocciata, mancato il dialogo tra Regione Siciliana e Stato
“Proficuo incontro in Terza Commissione Attività produttive sull’esclusione dei progetti siciliani finanziabili con il PNRR”. Lo riferisce l’assessore regionale all’Agricoltura e sviluppo rurale, Toni Scilla.
“È stato accertato il corretto inserimento dei progetti, quasi tutti esecutivi, sulla piattaforma dedicata DANIA. – spiega Scilla – Ribadiamo il mancato accordo tra il Ministero e la Regione sui 23 parametri che ne hanno condizionato la valutazione e quindi determinato l’esclusione”.
“È venuto meno un preventivo confronto – sottolinea l’assessore della giunta Musumeci – per valutare le esigenze e le necessità specifiche delle nostre infrastrutture e, quindi, individuare criteri di valutazione più congrui alle nostre caratteristiche. Si tratta di parametri che vanno rivisti e resi meno stringenti per la Sicilia che ha le sue specificità. È proprio per trovare una possibile soluzione che mercoledì prossimo a Roma incontrerò il ministro Patuanelli”.
L’assessore conclude infine: “Mi complimento con i parlamentari dei vari schieramenti politici e con il vice presidente dell’ARS, Angela Foti, per il dialogo costruttivo intavolato nella condivisione degli interessi dell’agricoltura siciliana”.
Ma le forze politiche incalzano: “Una procedura carente, che fa acqua da tutti i lati sia da parte dello Stato (che ha previsto criteri sbagliati che non corrispondono alle esigenze dei territori) sia dalla Regione (per la sua assenza dai tavoli di concertazione).
Valentina Palmeri, deputata regionale dei Verdi, giudica così la vicenda dei progetti del PNRR per i sistemi irrigui bocciati in blocco da parte del Governo nazionale, che oggi è stata al centro del dibattito in Commissione all’assemblea regionale Siciliana.
“Abbiamo scoperto – afferma la parlamentare – che è mancata una reale interlocuzione tra Regione Siciliana e Stato, a differenza di quanto avvenuto per i progetti relativi ad altre zone del Paese. Per questo motivo, proporrò un Ordine del Giorno che impegni il Governo regionale a richiedere, anche impugnando gli atti, la revisione dei criteri per l’assegnazione delle risorse, e allo stesso tempo garantire la presenza della Regione a tutti i momenti di confronto nazionali. Non è pensabile che siano bloccati per motivi formali o per incapacità i progetti relativi ad una delle aree che ha più bisogno di rendere efficienti e resilienti i sistemi di gestione delle acque a partire dal riutilizzo e dalla messa in esercizio dei bacini artificiali già realizzati in coerenza con i piani di bacino.”
“Arroganza e sicumera del governo Musumeci sono un pericolo per la Sicilia. Avevamo chiesto di non procedere al voto parlamentare sull’approvazione del rendiconto 2019 e di attendere il giudizio della Corte dei Conti. Il governo regionale ha, invece, scelto la prova di forza. Da cui oggi miseramente esce sconfitto, aumentando preoccupazioni e paura per lo stato finanziario del bilancio regionale. La sensazione è di avere al timone della Regione una squadra improvvisata, pasticciona e presuntuosa”.
Questa la dichiarazione del deputato Claudio Fava dopo il voto di ieri dell’Assemblea Regionale Siciliana sul rendiconto 2019