“Pizzo all’ambulante dei tappeti”, arrestato un extracomunitario

Estorsione aggravata dal “metodo mafioso”, arrestato un marocchino. La polizia, in esecuzione di un’ ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere emessa dal Gip, su richiesta Procura della Repubblica – Direzione distrettuale antimafia, ha fatto scattare le manette per Cherky El Gana, trentaduenne, ritenuto responsabile oltre che del reato di estorsione continuata e aggravata, di lesioni personali aggravate per avere commesso il fatto in presenza di minori, nonché violenza privata.

L’uomo era già stato coinvolto in indagini afferenti la criminalità organizzata ed aveva terminato di scontare la misura di prevenzione della sorveglianza speciale lo scorso mese di ottobre.

Le indagini condotte dalla Squadra mobile hanno consentito di ricostruire la dinamica della condotta per la quale si è proceduto all’arresto.

I fatti, come ricostruito dagli investigatori, hanno avuto inizio negli ultimi mesi dello scorso anno, quando il marocchino contattava un parente, venditore ambulante di tappeti, imponendogli il pagamento di una somma di denaro pari a 3.500,00 euro, necessaria per installare il proprio stand espositivo all’interno di un mercato rionale ricadente nel territorio di influenza del mandamento “Noce”.

El Gana, nella circostanza, si presentava in qualità di emissario di presunti “amici”, facendo intendere che si trattasse di esponenti della criminalità organizzata, motivo per il quale la vittima, temendo per la propria incolumità, anticipava l’importo di 500,00 euro e chiedeva una rateizzazione per il saldo.

A fronte dell’iniziale disponibilità mostrata, El Gana, dopo pochi mesi, contattava la vittima, intimandogli di saldare quanto dovuto, a nulla rilevando le richieste di dilazione fatte dalla vittima.

Quest’ultima, intimorita dalle minacce, tornava per alcuni mesi nel proprio paese natale, ma, al proprio ritorno, subiva una serie ripetuta di condotte vessatorie da parte di El Gana.

Nell’arco di poco più di due mesi, la vittima veniva minacciata, de visu e telefonicamente; subiva un’aggressione fisica da parte del proprio aguzzino, riportando la frattura del setto nasale; ed infine pativa, sotto la propria abitazione, il danneggiamento della propria autovettura da parte di El Gana e di un altro soggetto.

Nello stesso periodo, lo zio della vittima, a conoscenza delle vicissitudini del nipote e presente in occasione dell’aggressione, veniva minacciato telefonicamente affinché non fornisse la propria testimonianza alle Forze di Polizia per quanto occorso al nipote.

In ragione di quanto accaduto e considerata l’attualità dei fatti verificatisi, l’ultimo dei quali risalente al 27 giugno scorso, il Giudice per le Indagini Preliminari ha ritenuto necessaria l’applicazione nei confronti dello straniero della misura cautelare della custodia in carcere.