Pittarosso, licenziamento collettivo di 14 lavoratori, si muovono i sidacati
Licenziamento collettivo di 14 lavoratori dei negozi di scarpe Pittarosso di viale Strasburgo e via la Malfa: il 29 agosto alle 15 inizierà l’esame congiunto, il primo incontro sindacati-azienda per discutere dell’avviamento della procedura.
La Società Pittarosso, che esercita attività di commercio al dettaglio di calzature, abbigliamento e accessori, ha comunicato venerdì scorso l’inderogabile necessità di chiudere le due sedi “a causa del progressivo andamento negativo dei due punti vendita” e di procedere ai licenziamenti per fronteggiare l’esubero.
“Incontreremo l’azienda per trovare soluzioni che possano evitare un impatto così disastroso sulla vita dei lavoratori e delle rispettive famiglie – dichiarano il segretario generale della Filcams Cgil Palermo Giuseppe Aiello e la segretaria Filcams Palermo Alessia Gatto –
La Filcams cercherà di scongiurare in tutti i modi i licenziamenti. “Vorremmo innanzitutto chiarezza sulle effettive motivazioni del licenziamento: la procedura parla di negozi non eccessivamente produttivi in termini di fatturato anche se alla base della decisione sembrerebbero esserci problemi relativi alla negoziazione del canone d’affitto – aggiungono Aiello e Gatto – Come Filcams, siamo orientai a chiedere che il licenziamento avvenga sull’adesione volontaria alla fuoriuscita attraverso un incentivo all’esodo. Anche per questo proveremo a sollecitare le istituzioni, dall’assessorato alle Attività produttive a quello al Lavoro per cercare altre strade per risolvere questo stato di crisi”.
La Filcams esprime grande preoccupazione per i lavoratori e per una vertenza che vede al centro un’altra grande azienda del settore che segna il passo, dopo Scarpe &Scarpe. “Siamo preoccupati per il futuro dei lavoratori, in gran parte con 10-12 anni di anzianità professionale e con un’età media di poco più di 40 anni, che contavano su questi stipendi e avevano messo su famiglia – continuano Aiello e Gatto – Oggi si ritrovano con un futuro incerto in un territorio che non è una prateria in termini di prospettive e un mercato che guarda ad assunzioni di nuovo personale giovane cui vengono spesso fatti contratti molto più vulnerabili rispetto a chi ha già conquistato basi contrattuali solide e stabili”.