ROMA (ITALPRESS) – Nel secondo trimestre del 2020 il Pil, secondo i dati Istat, è diminuito del 13% rispetto al trimestre precedente e del 18% nei confronti del secondo trimestre del 2019.
I dati diffusi il 31 agosto scorso avevano registrato cali del 12,8% in termini congiunturali e del 17,7% in termini tendenziali. La variazione acquisita per il 2020 è pari a -14,8%.
Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna sono in diminuzione, con cali dell’8,5% dei consumi finali nazionali e del 16,2% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono diminuite, rispettivamente, del 20,6% e del 26,4%.
La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito per -9,6 punti percentuali alla contrazione del Pil: -6,8 punti i consumi delle famiglie e delle Istituzioni sociali private, -2,9 punti gli investimenti fissi lordi e +0,1 punti la spesa delle Amministrazioni Pubbliche. Anche la variazione delle scorte e la domanda estera netta hanno contribuito negativamente alla variazione del Pil, rispettivamente per -1,2 e -2,3 punti percentuali.
Si registrano andamenti congiunturali negativi per il valore aggiunto in tutti i principali comparti produttivi, con agricoltura, industria e servizi diminuiti rispettivamente del 3,7%, del 20,5% e dell’11,3%.
(ITALPRESS).
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