Dopo gli interventi di introduzione alla mostra, presso il Chiostro del Museo vi sarà lo spettacolo Demetra realizzato dall’Associazione Danza Claudio Licciardi di Caltagirone.
“Armonia dell’infinito” raccoglie 30 opere, con qualche inedito, per raccontare il percorso artistico del Maestro dal 1962 al 2014. Dai primi dipinti come Omaggio a F. Bacon, Giardino su muro giallo e A Lenin, alle rondini e alle bimbe bionde, fino ai dipinti maturi che quasi tolgono il fiato come Paesaggio di punta corvo prima del tramonto o Dopo il tramonto dove “Più che il mare nella sua naturalità è l’idea del mare che credo di proseguire con tutta la carica emozionale che promuove nelle sue infinite variazioni”. Per poi arrivare al 2014, anno in cui ha realizzato il suo ultimo capolavoro, un’opera dolce dove è impossibile non perdersi con lo sguardo in un gioco di luci e di sublimi colori.
Nelle sue tele, cielo e mare si incontrano, quasi si fondono, ma non si confondono. Nel 1972 Leonardo Sciascia delle sue opere scrisse: “Il primo incontro con la pittura di Guccione produce l’impressione di una totale platitude. E abituati come siamo a una pittura che vuole essere altro (e magari tutto, tranne che pittura), un po’ stentiamo a riconoscerla, a riconquistare la nozione… Ma la bella pittura deve essere piatta, come voleva Degas (che la faceva); e la piattezza è divina – cioè peculiare alla pittura, essenza, necessità, ineffabilità – come commentava Valéry (che se ne intendeva)”.
La mostra, con opere provenienti da tutto il territorio nazionale, ha la direzione artistica di Don Fabio Raimondi, direttore del Museo Diocesano ed è a cura dell’Avvocato e Collezionista Giuseppe Iannaccone, uomo illuminato e di grande supporto che tra l’altro ha favorito, insieme al Presidente della Fondazione Pio Alferano Virginia Ippolito, il trasferimento della mostra di Castellabate presso il museo e ad integrarla con ulteriori opere, tra cui qualche inedito, di importanti collezionisti siciliani.
Ad accompagnare la mostra vi sarà un volume edito dal Museo Diocesano Caltagirone – Armonia dell’infinito – sotto la direzione artistica di Fabio Raimondi e la curatela di Giuseppe Iannaccone che raccoglierà le immagini delle opere allestite in mostra e testi dedicati alla vita e alla poetica dell’artista, nonché una breve biografia.
Il Museo, oltre alle mostre temporanee offre al proprio pubblico, attraverso l’allestimento di parte della collezione permanente, l’esperienza di fede della Diocesi attraverso pregiati manufatti collocati tra il XV secolo e i nostri giorni: tra questi la pregevole tavola fiamminga del 1400 raffigurante il Trono della Grazia attribuita a Rogier van der Wayden e la statuetta di marmo alabastrino datata 1516 raffigurante la Madonna della Salute di Antonello Gagini, per citarne solo alcuni.
Nel tempo nel Museo si sono svolte numerose mostre: dalle acqueforti di Picasso della mostra Picasso e Pan Lusheng organizzata col comune di Caltagirone nel 2013, oltre alle mostre di opere appartenenti alle chiese della diocesi, il Museo ha ospitato collezioni private e personali di ceramisti locali, di abiti d’epoca, di fotografie storiche ed eventi legati alla musica, al canto e alla danza.
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