Piero Angela torna su Rai Premium con “Prepararsi al futuro”
ROMA (ITALPRESS) – “La conoscenza è il miglior strumento per valutare e decidere” afferma Piero Angela e se lo dice uno come lui, che della conoscenza (e della scienza) ha fatto uno dei pilastri del suo lavoro, c’è da credergli e seguirlo nella nuova avventura televisiva. Da giovedì 17 dicembre arriva su Rai Premium (in seconda serata) “Prepararsi al Futuro”, il suo nuovo programma, prodotto da Rai per il Sociale. Si tratta di quattro puntate che affronteranno grandi temi come lo sviluppo demografico e quello, il clima, l’energia, la biodiversità, il lavoro, e l’intelligenza artificiale.
Angela spiega: “Se fossi uno studente vorrei che a scuola mi spiegassero non solo il passato ma anche il presente e il futuro. Vanno benissimo la storia, il latino, il greco e la storia dell’arte ma perché non si spiega ai ragazzi anche un po’ di quello che sta succedendo nel mondo?”.
Angela aggiunge: “Con l’arrivo del Covid i giovani si sono trovati per la prima volta davanti a una situazione che era come quasi come quella della guerra e hanno capito che stanno vivendo un secolo diverso da quello che hanno conosciuto prima. Per questa ragione è importante essere informati e motivati. In questo senso “Prepararsi al Futuro” vuole essere un piccolo manuale di sopravvivenza”.
In che modo? Il pubblico di Rai Premium potrà vedere ciò che è successo nell’Aula Magna del Politecnico di Torino dove, di volta in volta, quattrocento ragazzi degli ultimi anni della Scuola Secondaria e dell’Università hanno incontrato grandi personaggi di ogni campo – scienziati, economisti, storici, demografi, tecnologi e filosofi – e hanno potuto dialogare con loro, rivolgendo domande e ricevendo risposte. L’idea di Angela si è potuta concretizzare grazie al supporto di Francesco Profumo e della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo, di cui è Presidente, del Politecnico di Torino e dell’Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte: “Il passo di oggi è simile a ciò che fu il maestro Manzi negli anni Sessanta: imparare il futuro. Per i giovani è importante la memoria ma manca la visione del futuro che abbiamo provato a dare loro con questa iniziativa che gli ha permesso di incontrare alla pari personaggi di cui avevano solo letto sui libri”.