Picchia ragazzino autistico: “Si occuperà di un compagno disabile”
Picchia ragazzino autistico: il consiglio di classe straordinario dell’istituto Almeyda-Crispi ha deciso “la punizione” per il quindicenne che qualche giorno fa aveva aggredito un compagno autistico più piccolo di due anni.
I fatti risalgono allo scorso giovedì 20 settembre, quando una lite avvenuta in classe tra due compagni, è continuata al di fuori dell’istituto sfociando in violenza.
Picchia ragazzino autistico: il ragazzo ha riportato ecchimosi ed escoriazioni
Il ragazzo autistico ha riportato ecchimosi ed escoriazioni guaribili in una settimana. I compagni dei due, consultati, avevano dichiarato che era stato il tredicenne a provocare con offese il quindicenne che ha risposto, prima verbalmente e poi con la violenza.
“Non credo si possa parlare di bullismo, ma in ogni caso è un deprecabile atto di violenza che va condannato con fermezza.
I due ragazzini iscritti al primo anno dell’istituto, avevano avuto un battibecco in classe. Il 15enne aveva spinto il compagno di classe, ma l’intervento dell’insegnante e della docente di sostegno aveva immediatamente riportato l’ordine” ha detto Luigi Cona, dirigente scolastico, dopo l’accaduto.
I genitori della vittima sporgono denuncia ai carabinieri
I genitori del tredicenne hanno sporto subito denuncia recandosi all’istituto scolastico per chiarire l’accaduto e presentare le loro lamentele.
Il consiglio di classe straordinario si è espresso e oltre a sospendere il 15enne per due settimane ha deciso che dovrà prendersi cura di un ragazzo disabile di un’altra classe.
Dante la chiamava legge del contrappasso, per la dirigenza scolastica è una misura punitiva adeguata.
Verranno affrontati temi come il bullismo e il cyber bullismo
“Una decisione per cercare di fare confrontare con la disabilità l’alunno che ha aggredito il compagno. Poi affronteremo temi quali bullismo e cyber bullismo durante alcuni incontri che organizzeremo a scuola” ha detto Cona.
Intanto all’Almeyda-Crispi si cerca di riportare la serenità, trovando un punto di incontro tra le due famiglie coinvolte.