Via libera dal governo Musumeci al Piano di demolizione di cinque opere incompiute, individuate dall’assessorato regionale alle Infrastrutture, finanziato attraverso la riprogrammazione di economie del Piano sviluppo e coesione del Fsc 2014-2020 con l’obiettivo della riqualificazione urbana. Una parte dei fondi sarà destinata, inoltre, a completare interventi già avviati.
“Abbiamo destinato oltre tre milioni di euro – spiega l’assessore Marco Falcone – all’abbattimento di immobili e infrastrutture mai completate o rimaste prive di funzionalità ormai da anni, talvolta diventando emblemi di degrado urbano e spreco di denaro pubblico. Il governo Musumeci mantiene adesso l’impegno a risanare queste ferite che vengono da un tempo che ormai ci siamo messi alle spalle: passo dopo passo, abbiamo lavorato affinché anche in Sicilia le opere pubbliche abbiano un inizio e una fine in tempi certi, e i risultati ci danno ragione”.
Nel dettaglio, il Piano demolizioni prevede l’abbattimento del dismesso viadotto Targia, nel Comune di Siracusa, con uno stanziamento di 955 mila euro. A Paceco, nel Trapanese, destinati 545 mila euro alla demolizione dello scheletro del mai ultimato ampliamento dell’edificio che ospita la Biblioteca comunale. Per il Comune di Camporeale, in provincia di Palermo, stanziati invece 330 mila euro per l’abbattimento della scuola materna a tre sezioni che non è mai stata completata. Due gli interventi finanziati nel Messinese: a Capizzi la demolizione degli alloggi Iacp in località Timpe Russo per 227 mila euro, mentre a San Filippo del Mela sono stati impegnati circa 219 mila euro per dismettere il Centro anziani di Olivarella.
In un caso, i fondi del Piano per le incompiute del governo Musumeci finanziano, invece, il completamento di interventi infrastrutturali in corso da tempo come la ristrutturazione e il restauro del Castello di Nelson, in territorio di Bronte, provincia di Catania. «Si tratta – sottolinea l’assessore Falcone – di uno stanziamento atteso da tempo per rendere più facilmente fruibile questo antico edificio, definendone il recupero e il riuso in chiave turistica anche attraverso la realizzazione di opere complementari». Il finanziamento ammonta a circa 944 mila euro.
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