Peschereccio sequestrato in Tunisia: 69 mila euro per il rilascio

Svolta nel caso del peschereccio di Mazara del Vallo sequestrato in acque tunisine venerdì scorso. L’armatore denuncia che ci sia stata  una richiesta di 69 mila euro per il rilascio dell’imbarcazione. Giampiero Giacalone, armatore del peschereccio Anna Madre dice che la sanzione è stata comunicata nella tarda sera di ieri dalla commissione interministeriale tunisina. L’equipaggio è in Tunisia, ma è libero. Il peschereccio era già sfuggito a un tentativo di sequestro, sempre ad opera di militari tunisini, lo scorso 2 agosto, mentre si trovava sempre in acque internazionali.

Un perdita enorme per l’armatore

“Ho appreso la notizia dell’ammontare dell’ammenda in nottata direttamente dall’ambasciatore italiano in Tunisia, De Cardona – dice l’armatore della società Pesca giovane srl Giacalone – Si tratta di una somma per noi enorme, così alta perchè ci contestano la recidiva. Ma né la barca ne il comandante hanno mai avuto precedenti di questo tipo. La somma va a sommarsi alla perdita dei 40mila euro del pescato che era a bordo e che è stato sbarcato e preso in consegna dalle autorità tunisine e alle giornate di fermo del motopesca”.

Chiesto l’intervento del governatore Rosario Crocetta

“Confido nell’azione di mediazione del presidente della Regione Rosario Crocetta, sensibile alla vicenda dal primo giorno, e del suo consulente Sami Ben Abdelaali”, dice l’armatore. “Le autorità tunisine – dice Crocetta – hanno sempre avuto rapporti positivi con la Sicilia e sono convinto che anche questa volta risponderanno con la politica del dialogo”. Il presidente ringrazia la Farnesina e l’ambasciatore italiano a Tunisi per il lavoro di costante impegno che stanno manifestando in questa vicenda.

Il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta in una nota comunica che insieme al consulente per politiche del Mediterraneo Sami Ben Abdelaali, sta seguendo minuto per minuto la vicenda relativa al peschereccio di Mazara, sequestrato dalle autorità tunisine.

Il presidente confida in una soluzione positiva e sta dialogando costantemente con le autorità di governo tunisine. Soluzione che difficilmente potrà trovarsi in giornata per il semplice motivo che oggi si celebra la festa del Capodanno islamico.