Pescherecci sequestrati in Libia. Dai contatti odierni dell’assessore regionale per la Pesca Mediterranea, Edy Bandiera, con la Farnesina è emerso che: “Tutti i competenti Organi dello Stato italiano sono impegnati, nel più stretto riservo, nella trattativa per il rilascio, in tempi brevi, degli equipaggi dei pescherecci, Antartide e Medinea, sequestrati lo scorso 2 settembre a largo di Bengasi.
Gli equipaggi si trovano in uno stato di fermo ma non di arresto, non possono riprendere il mare ne, ad oggi, rimpatriare. Nei loro confronti non è stato formalizzato alcun capo di accusa – rende noto l’Assessore Bandiera – Una parte dell’equipaggio delle imbarcazioni è stata autorizzata a restare sulle barche in porto, mentre un’altra parte è stata trasferita sulla terraferma negli uffici della polizia locale. Sono tutti in buone condizioni di salute e a tutti vengono forniti i pasti”.
Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente Nello Musumeci che in una nota inviata al premier Conte ha chiesto un intervento, presso le autorità libiche, per arrivare a una rapida soluzione nella vicenda del sequestro dei due motopescherecci di Mazara del Vallo.
«Ormai da alcuni giorni – scrive il governatore – non si hanno più notizie dei due motopescherecci di Mazara del Vallo ”Antartide” e “Medinea”, sequestrati il primo settembre a 35 miglia a nord di Bengasi. Interpretando il sentimento non solo delle famiglie dei diciotto marinai a imbarcati ma dell’intera Comunità siciliana, Le chiedo un Suo autorevole intervento, presso le autorità libiche, affinché si pervenga ad una rapida e indolore soluzione della triste vicenda, che sta creando sgomento e inquietudine nella mia Isola»
Per quanto attiene invece al presunto atto di pirateria accorso questa notte contro una barca da pesca della flotta lampedusana, da parte di una barca tunisina, l’Assessore Bandiera fa sapere che : “Dalle prime ricostruzioni sembra che, da parte dell’imbarcazione siciliana si sia trattato di un incidente tecnico involontario.
La barca italiana infatti sarebbe transitata inavvertitamente sopra la rete dell’imbarcazione tunisina, a circa 15 miglia a Sud Est di Lampedusa, in acque internazionali in stretta prossimità delle acque territoriali italiane. Da questo accidentale incidente, dovuto ad una manovra involontaria del peschereccio italiano, oltre che dall’oscurità, avrebbe avuto luogo un diverbio con il conseguente surriscaldamento degli animi, che ha spinto l’equipaggio tunisino ad accennare uno speronamento verso l’imbarcazione lampedusana. Situazione poi riportata alla normalità dall’intervento della Marineria Italiana”.
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