Pescatori in Libia telefonano alle famiglie: “Stiamo bene”

Una telefonata dopo 73 giorni di silenzio ieri nella tarda serata di tra i pescatori trattenuti in Libia e i familiari che hanno potuto finalmente sentire i propri cari.

Stanno tutti bene confermano le famiglie e si spera che questo possa essere un primo passo verso la liberazione.

 Sono 18 i marittimi sequestrati in Libia (otto italiani, sei tunisini, due indonesiani e due senegalesi) delle imbarcazioni “Antartide” e “Medinea”.

La Farnesina assicura che “continua la sua azione ad ampio raggio per ottenere la liberazione dei pescatori siciliani”, mentre l’opposizione incalza e torna a chiedere risultati concreti.

Il sindaco di Mazara del Vallo Salvatore Quinci invece afferma: “Ho voluto immediatamente accertarmi personalmente dello stato emotivo dei familiari che ho sentito commossi e profondamente emozionati. Esprimo soddisfazione per l’impegno profuso dal Governo nazionale che ha dato un segno tangibile di speranza per la liberazione dei 18 pescatori”.

La telefonata fra i pescatori ed i loro familiari rappresenta una svolta della complessa vicenda e sarebbe avvenuta a seguito della visita del ministro degli Esteri Luigi Di Maio in Emirati, Paese vicino al generale Khalifa Haftar colui che comanda in Libia Cirenaica. «Il ministero degli Esteri –fanno sapere dalla Farnesina- continua la sua azione ad ampio raggio per ottenere la liberazione dei pescatori siciliani».

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