Pesca, Pogliese (FI): “L’Europa continua a danneggiare l’Italia”

“L’Europa continua a danneggiare la pesca italiana attraverso l’approvazione, di oggi a Strasburgo, del regolamento che stabilisce le misure di gestione, di conservazione e di controllo applicabili nella zona della convenzione della Commissione internazionale per la conservazione dei tonnidi dell’Atlantico (ICCAT)”. Lo dichiara l’on. Salvo Pogliese, parlamentare europeo di Forza Italia-PPE.

Voto contrario

“Ho deciso di votare contro, insieme tutta la delegazione italiana, a questo regolamento – spiega Salvo Pogliese-  per ribadire la mia contrarietà ad alcune misure che andrebbero ad arrecare ulteriori danni ai pescatori italiani. In merito alla pesca del pesce spada nel Mediterraneo l’art.23 del regolamento prevede un fermo pesca abnorme, addirittura difforme da quello raccomandato dall’ICCAT. Questa previsione – continua Pogliese –  creerà notevoli danni economici alle imprese di pesca italiane, e siciliane in particolare,  che andrebbero a sommarsi a quelli derivanti dal negoziato ICCAT. Purtroppo, nel corso del negoziato, l’Ue ha ceduto inspiegabilmente il 5% delle proprie quote di pescato, passando dal 75% al 70% e favorendo in questo modo l’import proveniente dal nord Africa, dall’Atlantico e dal Pacifico.”.

“La quota Europea, decisa in sede ICCAT, è stata in seguito ripartita dagli Stati membri e il calcolo di ripartizione – sottolinea l’eurodeputato siciliano- è stato molto sfavorevole per l’Italia. Inoltre, vorrei ricordare che il nuovo piano di recupero del pesce spada, deciso in sede ICCAT e applicabile dall’aprile 2017, prevede per la prima volta la fissazione di quote. Con un pescato di 4.270 tonnellate realizzato sia nel 2015 che nel 2016, pari a quasi il 42% delle quote relative a tutto il bacino del Mediterraneo e a un fatturato annuo di circa 40 milioni di euro, l’Italia detiene il maggior numero di catture di pesce spada nel Mediterraneo. In base alla ripartizione della quota attribuita all’Unione europea al nostro Paese è stato assegnato un contingente di cattura di circa 500 tonnellate inferiore al pescato attuale”.

“L’Italia non deve pagare da sola i pessimi risultati del negoziato ICCAT. Spiace constatare che il Governo italiano non sia riuscito, nelle sedi opportune, a tutelare adeguatamente i nostri pescatori e il comparto ittico che da tempo sta conoscendo una gravissima crisi. “.