Nella giornata di ieri, la Procura della Repubblica, tramite i magistrati che si occupano di fasce deboli, ha richiesto e ottenuto dal G.I.P. la convalida dell’arresto della persona resasi responsabile di atti persecutori, fermato sabato scorso dalla Polizia di Stato.
In particolare, lo scorso fine settimana personale delle Volanti e della Divisione Anticrimine hanno tratto in arresto un uomo colto in flagranza di reato di atti persecutori nei confronti della sorella, per motivi legati alla divisione dell’eredità.
Nello specifico, durante la tumulazione della defunta madre, avvenuta sabato mattina presso il cimitero di Catania, l’uomo minacciava di morte la sorella ed i nipoti, tanto da richiedere l’intervento delle forze dell’ordine che permanevano all’interno del cimitero monitorando la situazione.
Tali minacce, cominciate già venerdì pomeriggio al momento del decesso e denunciate presso altra forza di polizia, proseguivano mediante continue telefonate anche innanzi agli operanti della volante intervenuta presso il cimitero a seguito di richiesta della donna.
Questa, impaurita ed esausta, raggiungeva sabato i locali della Questura e formalizzava denuncia per quanto accaduto in mattinata, riferendo che il fratello, sin dalla notizia del decesso della madre, aveva proferito gravi minacce di morte nei confronti suoi e dei suoi figli, tanto da porre la vittima in uno stato di forte agitazione e timore per l’incolumità propria e dei propri figli.
Durante la permanenza in Questura della donna, intervenivano anche gli agenti della Divisione Anticrimine, Ufficio Minori e Vittime Vulnerabili e durante il racconto dei fatti non si interrompeva il susseguirsi di telefonate e di messaggi ricevuti da parte del fratello e della sua compagna.
Vista pertanto la continuazione dell’azione criminosa e la pericolosità sociale dell’uomo, già destinatario di misure di prevenzione per via dei suoi precedenti penali specifici, visto l’elevato pericolo riscontrato ci si attivava per l’immediato rintraccio dell’uomo, al fine di interrompere una pericolosa situazione che rischiava di degenerare. Nelle prime ore pomeridiane, l‘autore, dopo incessanti ricerche, veniva bloccato e tratto in arresto in flagranza.
Anche la compagna dell’arrestato, che sabato e domenica aveva continuato a minacciare ed ingiuriare la vittima attraverso telefonate e messaggi, è stata ammonita con provvedimento formale emanato dal Questore con il quale le è stato intimato di cessare le molestie e minacce ed evitare qualsiasi tipo di contatto con la vittima.
A seguito della convalida, il G.I.P., contestando anche il reato di tentata estorsione, ha applicato nei suoi confronti la misura cautelare degli arresti domiciliari con contestuale applicazione del braccialetto elettronico che verrà applicato all’uscita dal carcere, mentre contestualmente alla compagna dell’arrestato veniva notificato l’Ammonimento in Questura.
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