Per l’immobiliare prospettive positive nonostante il rialzo dei tassi
ROMA (ITALPRESS) – “Il mercato immobiliare risponde benissimo e si conferma quel comparto che ha il più elevato coefficiente di attivazione della vita economica, sociale e occupazionale del sistema paese. Secondo noi devono essere messe in atto politiche governative attive che vadano a incentivare e salvaguardare questo investimento”. Lo ha detto Gian Battista Baccarini, presidente della Fiaip, la Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali, intervistato da Claudio Brachino per il magazine televisivo Italpress Economy.“Il 2022 si è chiuso molto bene”, ha spiegato Baccarini. “Dal nostro sentiment – ha continuato – il 2022 si dovrebbe chiudere con circa 775 mila compravendite residenziali, circa +3,5% rispetto al 2021, che è stato un anno molto positivo perchè le compravendite si erano chiuse a 748 mila, cioè +34% rispetto al 2020. Secondo l’Agenzia delle Entrate, sono dati provvisori – ha detto -, dovremmo chiudere il 2022 a 785 mila compravendite, quindi +4,7%. Per il 2023 – ha aggiunto – siamo realisticamente ottimisti, nonostante ci sia un rialzo dei tassi di interesse, l’inflazione a doppia cifra e i rincari energetici. Riteniamo, però, che ci siano buone prospettive. Siamo fiduciosi”, ha affermato il presidente della Fiaip.La situazione del rialzo dei tassi però preoccupa. “E’ circa un anno – ha evidenziato – che sono iniziati gli aumenti da parte della Bce e le legittime preoccupazioni legate alle tasche degli italiani. Nonostante questo, le famiglie italiane continuano a canalizzare i loro risparmi nell’acquisto della proprietà immobiliare, non solo come prima casa: è un bene rifugio ma anche il luogo più sicuro dove gli italiani vogliono canalizzare i risparmi”.Per Baccarini, “i dati testimoniano come il settore edilizio e immobiliare sia il vero motore dell’economia nazionale ed europea. Va salvaguardato e incentivato – ha detto – con politiche governative attive e non con politiche che spaventano e creano timore”.C’è anche la questione dell’efficientamento energetico. “Giusta la finalità ma sbagliata la modalità”, ha sottolineato Baccarini. “Tutti – ha spiegato – desideriamo avere una casa meno energivora, più bella, più digitalizzata, che impatta meno nell’ambiente. Perchè una cosa che tutti desideriamo ci deve essere imposta? Diventa un approccio coercitivo e obbligatorio che allontana quello propositivo”. Secondo il presidente della Fiaip, l’approccio deve essere, invece, “di accompagnamento e di supporto”.Per quanto riguarda il superbonus, “non riteniamo che la norma del decreto Cessioni sia impostata correttamente”, ha detto Baccarini, che si è soffermato sull’avere “eliminato repentinamente lo sconto in fattura, anche perchè – ha continuato – è stato leva, non solo per il superbonus ma anche per gli altri bonus, per incentivare il cittadino a comprare una casa brutta, vecchia e usata dinanzi alla prospettiva di non tirare fuori i soldi. Quindi 2021 e 2022 sono stati due anni in cui le compravendite hanno raggiunto livelli che non si raggiungevano da quasi 20 anni. Noi abbiamo proposto due correttivi: mantenere l’incentivo fiscale con lo sconto in fattura per alcune tipologie di lavoro, come involucro e termocappotto, abbassarne la soglia e associare l’incentivo fiscale con sconto in fattura a un obiettivo di risparmio energetico reale”.La casa è un valore importante per gli italiani. Forse anche in questa prospettiva è stata avanzata la proposta di istituire il ministero della Casa. “L’idea non è creare un apparato in più di burocrazie e oneri ma eliminare le dispersioni di funzioni e competenze tra ministeri – ha affermato il presidente della Fiaip -. Un luogo in cui potere attuare una strategia nazionale delle città, avere una visione di insieme del settore della casa e stabilire linee guida di riferimento per tutti i comuni”.Si discute anche sugli affitti brevi. “Si vuole normare un comparto che è già iper-normato”, ha detto Baccarini. “Viene visto – ha aggiunto – come una forma di concorrenza sleale per il mondo degli albergatori ma non è così perchè chi va in albergo vuole servizi. Viene visto anche come un comparto che va ad aggravare l’emergenza abitativa ma non è così. Viene visto spesso come fonte di evasione fiscale e quindi si tende a iper-legiferare e continuare ad aumentare le tasse. Secondo noi va fatta maggiore chiarezza, una semplificazione, un unico adempimento digitalizzato”.
– foto Italpress –