Per associazioni settore auto 2020 amaro, ma si guarda al futuro
ROMA (ITALPRESS) – Anche il mese di dicembre ha confermato il forte calo del mercato dell’auto, dovuto soprattutto all’esaurimento degli incentivi stanziati in precedenza. Confermate, quindi, le fosche previsioni dei mesi scorsi delle associazioni del settore, con un 2020 che verrà ricordato come drammatico anche per il settore automotive, con un crollo di immatricolazioni pari a 535.000 vetture.
“Archiviamo il 2020 come l’anno più difficile del dopoguerra per il nostro settore – ha dichiarato il presidente di Anfia Paolo Scudieri – ma guardiamo al 2021 con fiducia grazie alle misure entrate in vigore con l’inizio del nuovo anno, su cui c’è stata intesa tra tutte le forze politiche e che, oltre a sostenere la domanda, favoriranno la ripartenza della produzione industriale di autoveicoli e componenti a beneficio dell’intera filiera automotive, con ricadute positive sui livelli occupazionali e sugli investimenti per la transizione green e digitale. La manovra ha finalmente incluso anche un intervento a supporto della ripresa del mercato dei veicoli commerciali leggeri, introducendo contributi all’acquisto di nuovi mezzi differenziati in base alla massa totale a terra, all’alimentazione e all’eventuale rottamazione del vecchio veicolo. Si tratta di un segnale importante per un comparto che rappresenta una parte considerevole della nostra filiera produttiva”.
Secondo Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto, “i dati di dicembre mostrano la realtà del mercato auto in epoca Covid-19: senza incentivi la propensione agli acquisti si riduce drasticamente, mettendo in crisi un’intera filiera che più incide sulla crescita economica del Paese. Fintanto che non saremo certi di essere usciti dalla pandemia, la sopravvivenza delle aziende e dei posti di lavoro resteranno sospese nell’incertezza. Grazie alla volontà bipartisan del Parlamento il 2021 parte sulla spinta delle nuove misure della Legge di Bilancio, recependo in larga misura le richieste delle nostre associazioni, ma il lavoro da fare non è certamente esaurito perché il Recovery fund sarà la sfida in cui il nostro impegno comune sarà ancora determinante per trasformare l’incertezza in nuove opportunità di crescita del mercato”.
Per il il presidente di Unrae Michele Crisci, “il Parlamento recepisce, in larga parte, quanto da noi auspicato e riconosce l’importanza degli incentivi pubblici per l’acquisto di autovetture nuove in sostituzione di mezzi fortemente inquinanti. Si tratta di un investimento i cui benefici vanno a vantaggio dell’occupazione, dell’ambiente e di uno dei settori industriali che più contribuisce al Pil del Paese. Per noi è un passo avanti, dal quale bisogna partire per lavorare insieme ai decisori politici a una nuova stagione della mobilità. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza non potrà prescindere dall’auto e dalle innovazioni alle quali da tempo lavorano i costruttori, senza dimenticare le necessarie infrastrutture pubbliche idonee ad agevolare la diffusione di nuove tipologie di vetture. Inoltre, al fine di non perdere competitività con le concorrenti imprese europee, che godono di particolari agevolazioni fiscali, auspichiamo che in Italia possa finalmente essere rivisto il sistema di detraibilità e deducibilità per i veicoli aziendali”.