ROMA (ITALPRESS) – “Dobbiamo pensare ai giovani e costruire pensioni di garanzia e dobbiamo pensare alle donne per le quali chiediamo di migliorare opzione donna e di pensare incentivi per chi ha figli. Dobbiamo rafforzare e allargare il perimetro dei lavori gravanti e onerosi, allargare l’APE sociale e poi prevedere la libertà di uscire dal mercato del lavoro con 62 anni o con 40 anni di contributi. Si tratta di affermare il principio che la previdenza non è un costo economico, ma sostenibilità sociale: le pensioni non sono un lusso, un privilegio, una regalia, ma un diritto”. Così Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl, a Rai Isoradio.
“Non c’è un problema di costo economico secondo noi, le tante riforme del sistema in questi anni hanno determinato risparmi per le casse dello Stato. Quota 100 è stata finanziata con una copertura di 18 miliardi e spesi 11, ne abbiamo risparmiati 7, quindi c’è un tesoretto”, ha aggiunto. “Sulla riforma del sistema previdenziale e pensionistico abbiamo presentato una piattaforma unitaria con gli altri sindacati nei mesi scorsi ed è già nota al ministero del Lavoro. Gli obiettivi restano, certo lo strappo di dicembre con lo sciopero generale è stato forte, secondo noi è stato sbagliato e sproporzionato seguendo un’impostazione che rischia di alimentare populismi e che non ha dato risultati concreti chiedendo ai lavoratori un sacrificio. Ora cercheremo di capire come proseguire l’azione unitaria”, ha concluso il leader della Cisl.
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